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Pisa, 7 maggio 2022 - Un’amicizia nata sui social netwrok nel 2018, mentre lui stava uscendo da una precedente relazione sentimentale. Tanti messaggi in chat, poi, un mese dopo, un incontro a Pisa in cui si conoscono di persona e da quel momento la confidenza si fa più intima. Le chat diventano più piccanti, oltre ai saluti si scambiano foto e video anche dal contenuto sessuale. Capitano altri incontri dal vivo, ma quando lui decide di interrompere la relazione, quei video diventano un ricatto.
Lui, artista pisano di 48 anni molto noto in città, denuncia lei, agente immobiliare di 41 della provincia di Roma. E il tribunale di Tivoli, in questi giorni, l’ha rinviata a giudizio. Revenge porn, l’accusa nei confronti della donna. Un caso abbastanza insolito: non capita spesso, che a consumare la “cybervendetta“ sia una lei. Anche se le responsabilità penali devono ancora essere accertate.
Secondo le indagini, iniziate dal pm di Pisa Sisto Restuccia e concluse dal collega di Tivoli Antonio Altobelli, sarebbe stata la 41enne a diffondere quei contenuti sessualmente espliciti, che avrebbero dovuto restare privati, "al fine di recare nocumento" all’ex amante.
Nello specifico, l’agente immobiliare sarebbe riuscita a trovare il numero dell’ultima fidanzata dell’artista pisano, e, nel giugno 2020, circa un mese dopo la comunicazione da parte di lui di interrompere ogni contatto, via whatsapp, la donna le ha inviato 25 foto, tre video e alcuni screenshot delle loro conversazioni.
Un tentativo analogo, secondo la denuncia sporta dall’artista, assistito dall’avvocato Roberto Cavani, l’imputata lo ha compiuto anche con l’ex moglie del pisano. Ma lei, preventivamente avvisata dal suo ex di quello che gli stava capitando, ha bloccato la conversazione iniziata da un falso profilo Facebook prima che andasse avanti.
I messaggi e i file “hot“ tra i due erano stati scambiati tramite l’account “Telegram“: secondo la presunta vittima, ogni traccia sarebbe dovuta sparire quando egli aveva cancellato la chat. Ma forse lei aveva preventivamente salvato tutto. Nell’udienza preliminare, l’avvocato dell’imputata, Mario Murano di Roma, contesta le modalità di acquisizione di quei file (agli atti ci sono solo le foto di lui, nessuna di lei) da parte dei carabinieri nel corso di una perquisizione alla 41enne. E al processo, che inizierà il 21 aprile dell’anno prossimo, proverà a dimostrare che il pisano non è una vittima di revenge porn.