"È un uso improprio degli spazi". L’università denuncia Bello Figo

Il rettore: «Ci tuteleremo in tutte le sedi». Il direttore di dipartimento: «Sono sdegnato. Faremo chiarezza»

Come ha fatto  la troupe a girare le scene in dipartimento senza essere disturbata

Come ha fatto la troupe a girare le scene in dipartimento senza essere disturbata

Pisa, 12 dicembre 2019 - «L’università si tutelerà in tutte le sedi perché il video è stato girato senza alcuna autorizzazione e c’è stato un uso improprio degli spazi universitari». Il rettore Paolo Mancarella non aggiunge altro ma fa sapere che denuncerà il trapper Bello Figo per l’accaduto. Non è la prima volta che gli spazi dll’ateno subiscono intrusioni sgradite al mondo accademico: durante gli anni del prolungato cantiera del palazzo della Sapienza quelle aule abbandonate in attesa di restauro divennero teatro di festini hard, oggi il sesso ci ha rimesso lo zampino anche se in forma musicale, con un video dell’ultima «fatica» (in tutti i sensi a giudicare dal testo boccaccesco) di Bello Figo. Adesso bisognerà capire come sia stato possibile che ciò sia accaduto senza che nessuno lo sapesse. Anche perché non si tratta di immagini furtive, ma di riprese che sembrano essere state prolungate (e poi ovviamente montate a dovere) senza alcun disturbo per i protagonisti. Non è escluso quindi che si proceda a un’atenta verifica interna per capire se ci siano state o meno complicità interne. Il risultato è comunque un polverone che imbarazza l’ateneo. Indignato , proprio come i suoi studenti, è anche il direttore del dipartimento di Economia e management dell’università di Pisa, Silvio Bianchi Martini: «Non è stata rilasciata nessuna autorizzazione dal dipartimento, né dall’università, per riprendere immagini nelle aule di Economia e maganement». Le scene del video incriminato vedono prima le ragazze in lingerie che ballano con Bello Figo in una camera d’albergo, quindi il gruppo si sposta nell’aula 4 della facoltà di economia e, in alcune immagini, si riconosce l’ingresso del dipartimento e il logo del cherubino, che si trova di fianco al palazzo dei congressi. «Faremo il possibile per tutelarci in tutte le sedi – continua il direttore – perché come istituzione universitaria trovo la situazione inaccettabile e come uomo mi ritengo assolutamente indignato». Poi c’è la questione legata alla facilità con cui il rapper e la troupe siano entrati e abbiano girato all’interno della sede universitaria. «Purtroppo ci sono diversi accessi - si difende Bianchi Martini – e non possiamo chiduerli con cancellate che, in caso di incendio, rappresenterebbero un ulteriore pericolo per chi si trovasse all’interno. Sarebbe una trappola. Al massimo possiamo chiudere le sbarre che permettono l’accesso alle aree esterne comuni, ma quelle sono sufficienti a impedire l’accesso ai veicoli non a chi intende introdursi nel dipartimento a piedi». Gab. Mas. - An. Val. © RIPRODUZIONE RISERVATA