GABRIELE MASIERO
Cronaca

"Università telematiche, la sfida. Subiscono una guerra senza motivo perché sono una bella opportunità"

Paolo Miccoli presidente dell’associazione United: "Permettono a tanti giovani di studiare e laurearsi. Concorrenza sleale? Ma dallo Stato non arriva neppure un euro, alle statali invece 9 miliardi di euro".

"Università telematiche, la sfida. Subiscono una guerra senza motivo perché sono una bella opportunità"

"Università telematiche, la sfida. Subiscono una guerra senza motivo perché sono una bella opportunità"

"Le università telematiche possono essere un valore aggiunto del sistema accademico italiano, mi stupisco che subiscano una guerra senza quartiere proprio dal Pd e dalla sinistra". Parola di Paolo Miccoli, presidente dell’associazione United, che riunisce le principali università telematiche italiane (Mercatorum, Giustino Fortunato, San Raffaele Roma, Pegaso, Iul, eCampus e Leonardo Da Vinci). La Cgil e molti rettori temono il rischio di concorrenza sleale degli atenei telematici alle università statali. "Non vedo quale sia la concorrenza sleale in un sistema che prevede che alle telematiche non arrivi neppure un euro dallo Stato mentre le statali percepiscono, giustamente, con il Fondo di finanziamento ordinario ben 9 miliardi di euro".

Il punto però è la qualità dell’offerta formativa.

"Ed è proprio qui che la sinistra e coloro che sono contrari dovrebbero avere un approccio meno snob e più concreto. Sulla qualità didattica delle telematiche vigila il ministero e questa vigilanza proseguirà. Si alza un polverone per mascherare altre grandi difformità che già esistono, e lo sanno tutti, anche tra le università statali, che non sono tutte, come dire?, di primissimo livello. Senza considerare che le telematiche sono un’opportunità per molti studenti che altrimenti non potrebbero laurearsi. L’utenza principale dei 230 mila iscritti è costituita da studenti-lavoratori e da coloro che non possono permettersi di cambiare città per studiare e mantenersi fuori casa. Il 20% dei nostri laureati, entro un anno dal conseguimento del titolo, ha una progressione di carriera e stipendiale".

Sì ma i detrattori potrebbero dire che con questo meccanismo si droga anche il mercato del lavoro a discapito della qualità.

"Ripeto che su questo aspetto il ministero non intende, giustamente, fare sconti a nessuno. Il ritiro da parte del ministro Anna Maria Bernini, dell’emendamento presentato dall’onorevole Edoardo Ziello della Lega non è lo stop a una ricerca di una scorciatoia, anche perché si è aperto subito un tavolo tecnico che sta per concludere il suo lavoro per rappresentare la realtà italiana delle università telematiche, gran parte delle quali sono guidate da rettori che hanno avuto ruoli apicali nel mondo accademico tradizionale come il professor Giovanni Cannata, rettore di Mercatorum che è stato anche vicepresidente della Crui. A questo tavolo non si parla di scorciatoie ma di investimenti per la didattica e per la ricerca. E poi...".

Dica.

"Sa chi è il presidente di Multiversitiy, il colosso finanziario proprietario delle principali università telematiche italiane? E’ Luciano Violante, una figura del suo spessore non credo che sia lì solo per fare l’interesse del capitale a discapito della collettività".