SAVERIO BARGAGNA
Cronaca

Ricette per una Luminara perfetta: "Rendete omaggio anche alla Torre"

La professoressa Garzella, storia e tradizione: "E il prossimo anno sarebbe bello tornasse San Ranieri sull’Arno"

Ricette per una Luminara perfetta: "Rendete omaggio anche alla Torre"

"Rendere omaggio alla Torre nel suo 850esimo compleanno e godersi, chi vuole ovviamente, l’ultimo flebile tremolio dei lumini accesi nella notte, quando ormai la festa ’rumorosa’ si è spenta. Per me, è il momento più dolce". La professoressa Gabriella Garzella – ora anche presidentessa della Società Storica Pisana – ci offre preziosi suggerimenti per una festa perfetta. Per altro, questa sera su Canale 50, Garzella racconterà in diretta tv proprio le emozioni della Luminara.

Garzella si può sostenere che questa festa sia nel Dna dei pisani?

"Senza dubbio. A Pisa erano organizzate ’Luminare’ già prima del ’600, ma è proprio a partire da questo secolo che la tradizione si rafforza".

Come festa religiosa o laica?

"Entrambe le cose. Dopotutto lo spazio scenografico dei Lungarni, con questa meravigliosa curva sull’Arno, presenta Pisa come un palcoscenico naturale. Così i Medici, che alloggiavano a Palazzo Reale, amavano la vista mozzafiato e queste feste a lume di candela. Tutti sanno come nasce il primo grande allestimento...".

La traslazione di San Ranieri nel 1688.

"Una festa stupefacente che accompagnò le spoglie del Santo nella nuova collocazione, sempre in Duomo. Le fonti storiche sono ricche di particolari. Alla processione partecipò tutta la città. Da allora la Luminara diviene un appuntamento fisso: un bicchiere, tre dita di acqua con l’olio, il fuoco e le ‘biancherie’".

Già allora esistevano le ‘biancherie’?

"E avevano esattamente la stessa funzione di oggi. Dovevano coprire i ‘buchi’ del Lungarno oppure rendere ancor più ricche alcune residenze. Alla realizzazione di queste biancherie hanno partecipato anche importanti architetti".

Processioni a lume di candela si fanno ovunque. Perché la Luminara è diversa?

"In primis la scenografia sull’Arno. Fino a qualche tempo fa, perfino il fiume era cosparso di luci e attraversato da barche cariche di lumini. Poi per la cadenza annuale. Ben presto questa tradizione è stata associata ad un giorno preciso".

Non è una domanda adatta ad una storica, ma chissà nei secoli quanti pisani si sono fidanzati a lume di candela?

"Il momento perfetto è quello dopo i fuochi d’artificio. La festa diventa silenziosa, i Lungarni intimi con le ultime luci flebili impegnate a resistere. E poi perché non fare visita alla Torre?".

Perché?

"Credo sia significativo porgere un omaggio al nostro monumento in questi giorni speciali. Festeggiamo il compleanno".

E San Ranieri?

"Una proposta e un invito. Per lunghi anni le spoglie del santo, proprio nella notte della Luminara, venivano portate sul fiume per ricevere l’omaggio del popolo. E’ accaduto anche più di recente nel 1961, nel 2000 in occasione del Giubileo e nel 2012 (per gli 850 anni dalla morte di San Ranieri). Sarebbe bello se il prossimo anno, in occasione del Giubileo, l’omaggio al corpo di San Ranieri fosse riproposto proprio sull’Arno".