
Uno dei manifesti nei bagni dell'università di Pisa
Firenze, 28 febbraio 2022 - «Ci colpisce il fatto che anche ai vertici di quella che dovrebbe essere una culla del sapere, come l'Università di Pisa, non si voglia prendere atto ideologicamente che non esiste nessun 'gender', ma esistono solo i due sessi, maschile e femminile».
Lo affermano in una lettera aperta al rettore dell'ateneo pisano, Paolo Mancarella, i referenti di Pisa e Firenze del Popolo della famiglia, Maria Cristina Tanzi e Pier Luigi Tossani, commentando la recente adozione del Gender equality plan da parte dell'ateneo pisano e sottolineando «che, casomai, nel Gep si dovrebbe parlare di pari opportunità tra i due sessi e non di gender, dissentiamo pertanto severamente, da cittadini e da contribuenti, dagli investimenti spropositati, in risorse umane e finanziarie, che si vanno a fare nell'errata promozione di questa ideologia».
Per Popolo della famiglia le teorie gender anziché «mettere pace tra l'uomo e la donna, fanno esattamente il contrario, creano cioè un recinto falsamente protettivo per il sesso femminile, del tipo delle cosiddette 'quote rosa' che paradossalmente a sua volta suona come una valutazione di diminutio delle capacità della donna, e prospetta ideologicamente un'astratta uguaglianza fra i due sessi, in luogo della naturale complementarietà, anche nel ruolo che ciascuno dei due assume nella società».
«È evidente che tutto quanto sopra destabilizza profondamente l'umano, attua la demolizione delle basi antropologiche della nostra civiltà e va a conseguire l'esito finale della degradazione dei rapporti umani e sociali, nonché del collasso dello Stato».
Per questo il Popolo della Famiglia si rivolge a Mancarella confidando «che, in virtù della insopprimibile evidenza della verità, e nonostante il contesto apparentemente avverso, anche gli studenti dell'ateneo possano prendere atto della fondante realtà fattuale, così importante anche per loro».