Una città piena di sorprese Riscoprire le antiche fontane Itinerario di marmo ed acqua

Un nuovo percorso pensato dall’associaizone "Italia Nostra" alla ricerca delle fonti. Dodici tappe nel centro cittadino fra memoria storica e ‘zampilli’ meno conosciuti.

Una città piena di sorprese  Riscoprire le antiche fontane  Itinerario di marmo ed acqua

Una città piena di sorprese Riscoprire le antiche fontane Itinerario di marmo ed acqua

L’opera in marmo conosciuta come Fontana del Gobbo, eretta dal fiammingo Pietro Francavilla nel 1596 su disegno di Giambologna e collocata ai piedi nella statua di Cosimo I de’ Medici, incanta ancora oggi con i suoi giochi d’acqua zampillante. E’ stata una delle tappe dell’itinerario pisano lungo le vie dell’acqua organizzato dalla locale sezione di Italia Nostra dal titolo "Alla Scoperta delle Antiche Fontane di Pisa...conosciute e sconosciute". Ora si prepara per la prossima visita guidata in programma sabato 25 marzo alle 14.45 con partenza dal Casello Idraulico di Via Battelli. L’itinerario in dodici tappe con la guida di Carlo Vallini, cultore di arte e storia pisane, ha visto la presenza di un nutrito gruppo di persone lungo il percorso della rete idrica urbana dell’acqua "buona". L’opera, nota come Acquedotto mediceo di Asciano, fu ideata dal Granduca Cosimo I dei Medici e realizzata dai figli Ferdinando I e Cosimo II, che la ultimò nel 1613, dopo 21 anni. Oltre alle fontane note, evolutesi nel corso dei secoli grazie all’intervento dei Lorena, in Piazza delle Gondole, in Piazza San Luca, in Piazza D’Ancona, in Piazza dei Cavalieri, in Piazza del Duomo, in Piazza dell’Arcivescovado, in Piazzetta Tongiorgi e in Piazza Martiri della Libertà (già Santa Caterina), di particolare interesse è stata la scoperta di due fonti, ignote ai più. Una in Piazza San Francesco dove esiste accanto alla chiesa, incastonato in un edificio, un riquadro scolpito, in cattivo stato di conservazione, con un testa di caprone dalla cui bocca usciva presumibilmente l’acqua. L’altra, non più visibile, nelle vicinanze dell’ingresso principale dell’Orto botanico, ma di essa esistono solo testimonianze archivistiche e la memoria storica dei giardinieri. Il prossimo appuntamento sarà sempre con la guida di Carlo Vallini e la collaborazione organizzativa di Alice Righi e Francesco Pozzi, aperta a soci e simpatizzanti, e proseguirà il percorso alla scoperta delle altre nove fontane di Mezzogiorno. Per prenotazioni: [email protected].

Ilaria Vallerini