
Truffa telefonica a una persona anziana (Foto di repertorio)
Pisa, 12 novembre 2023 – E’ successo pochi giorni fa. L’anziano non ha creduto al raggiro e la truffa non è andata a segno. Siamo nel quartiere di Putignano, un signore è a casa, sta giocando a carte, riceve una telefonata da un numero riservato. "Sua figlia - segue il nome - ha investito un’87enne e ora è in caserma". L’uomo al telefono si presenta come un carabiniere. "Ora si trova in stato di fermo da noi". "Servono soldi subito per evitare complicazioni legali". A quel punto chiede di dargli il cellulare e l’uomo acconsente ricevendo subito dopo una telefonata anche sull’apparecchio mobile. Entra in scena il complice che si finge, stavolta, un avvocato. La sceneggiata va avanti per 20 minuti. I due, in modo alternato, chiedono all’uomo due pagamenti da 4mila euro. Poi, visto che l’altro non cede, passano alla richiesta di gioielli. "Voglio sentire mia figlia", la risposta. E, visto che la loro insistenza cade nel vuoto, i due smettono. E non si fanno più sentire. La truffa è allora evidente. Qualche momento di sconforto, però, c’è perché la figlia (tranquilla e serena e soprattutto ignara di ciò che sta accadendo), per l’appunto, non sente il telefono e non risponde al padre preoccupato. Chi agisce, infatti, punta proprio su questo, l’ansia che si può sviluppare quando qualcuno ti dice che un figlio non sta bene e ha bisogno di aiuto. Il genitore entra in confusione ed è facile essere raggirati.
Una storia accaduta i primi giorni di novembre ma che si ripete, più o meno, sempre uguale. Una banda che si muove in città da tempo. Il passo successivo, una volta messi insieme i soldi, è quello di recarsi a casa della vittima oppure, per non rischiare troppo, di dare un appuntamento in un luogo per ricevere i soldi. Denaro che la persona, presa dal panico, racimola in poco tempo prelevando o raggranellando i risparmi tenuti in casa. Il consiglio è quello di chiamare subito le forze dell’ordine tramite i numeri di emergenza, non aprire a chi non si conosce bene e di cui non ci fidiamo, contattare i cari che ci hanno detto essere in pericolo. Ma, attenzione, con numeri e apparecchi diversi da quelli sui quali siamo stati contattati dai truffatori, a volte la comunicazione resta agganciata e si riparte da capo con il raggiro.