REDAZIONE PISA

Tragedia sul Serra, escursionista fiorentino precipita e muore

Giulio Benucci, 29 anni, titolare di un’impresa a Signa, è volato da oltre 15 metri. Salvo un amico. Passione e lavoro si erano intrecciati

Giulio Benucci, qui impegnato in una scalata diversa, a mani libere, su una falesia

Una escursione sul monte Serra nel primo pomeriggio di ieri si è trasformata in tragedia. Giulio Benucci, di Firenze, 29 anni compiuti lo scorso 10 febbraio, titolare dell’impresa ‘Arben’ Arboricoltura di via Tozzinga 1, a Signa, è precipitato da 15 metri di altezza mentre si trovava sulla via ferrata, comune di Buti. Ferito in modo non grave il secondo escursionista Andrea Cosmi, 22 anni, di Montespertoli, amico di Benucci.

La tragedia dopo le 15; soccorsi vani in una zona impervia lungo la Strada "Provinciale 56" arrivati alle 15,45: automedica, elisoccorso Pegaso, vigili del Fuoco di Cascina e del team Saf (speleo alpino fluviale) di Pisa. Per recuperare la salma richiesto l’intervento dell’elicottero ‘Drago 126’ del reparto volo di Arezzo. Il medico ha constatato il decesso di Benucci; Cosmi è stato soccorso in condizioni buone. Secondo una prima ricostruzione il 29enne era impegnato in un’arrampicata in località "Terra Bruciata", prima parte della salita della via ferrata di Sant’Antone. Il giovane, per cause da accertare è scivolato perdendo l’imbracatura. Il volo da quell’altezza è stato fatale.

Giulio Benucci era – anche – un free climber, appassionato di arrampicata libera su roccia in cui l’arrampicatore può utilizzare attrezzature per arrampicata come corde e altri mezzi di protezione per l’arrampicata per proteggere dalle lesioni durante le cadute e non per aiutare l’avanzata, a mani libere e in ferrata, coi picchetti. Passione e predisposizione per le arrampicate si intrecciavano con la professione: la sua impresa individuale potava alberi senza camion, cestelli, gru. O abbatteva piante di giardino salvando le altre. Soluzione adottata, il tree-climbing, espressione mutuata da free climbing. Giulio saliva sulla pianta con l’uso di corde e ci lavorava sopra, con una dedizione per l’ambiente, specie boschivo e montano. Nel 2010 si era diplomato con il massimo (100100) all’Istituto Tecnico Agrario, nel 2013 la laurea in Scienze Forestali e Ambientali, anche qui col massimo, 110110 e lode. Si era iscritto al corso di laurea magistrale in Scienze e Tecnologie Agrarie frequentando al contempo il corso per Lavori in Fune - tree-climbing e iniziando la sua attività di climber.

"Sentirsi privilegiati nel fare il proprio lavoro" e "fare un lavoro che amo e che mi permette panorami e scorci riservati a pochi, pochissimi altri" tra i suoi ultimi messaggi entusiastici e felici sul profilo facebook.

g.sp.