IGOR VANNI
Cronaca

"Tra i primi a scoprire la ‘variante inglese’"

Tanto lavoro per il laboratorio di analisi dell’Aoup diretto da Barbara Grandi "Facciamo 800 tamponi molecolari e 300 antigenici oltre al quotidiano..."

di Igor Vanni

I carichi di lavoro aumentano giorno dopo giorno, ma il laboratorio di analisi dell’Aoup sta rispondendo alla grande a una domanda sempre più alti. Tra esami ‘classici’, tamponi molecolari, antigenici e rapidi, il via-vai in quelle stanze è senza sosta. Senza dimenticare che c’è da fare i conti con la ormai famosa "variante inglese". "L’attività di laboratorio sta andando molto bene – ci dice Barbara Grandi, direttore dell’unità operativa diagnostica di laboratorio all’Aoup –: ogni giorno facciamo 300 test antigenici, non quelli rapidi ma in luminescenza, con una strumentazione adeguata molto sensibile e che dà risultati attendibili. Da oggi siamo pronti a ricevere altri 1500 test antigenici a settimana per lo screening nelle scuole, secondo il programma della Regione. Parallelamente, processiamo 800 tamponi molecolari al giorno, un trend in aumento ma la struttura è pronta con appropriati strumenti, personale adeguato e reagenti".

Non c’è solo il Covid, però...

"No, infatti nell’area microbiologia-virologia ci siamo attivati per la microbiologia chimica ‘h24’, riuscendo a dare una copertura totale per tutti gli esami urgenti tipo le emocolture. L’impegno è maggiore, ma non ci fermiamo".

Ce la fate a coprire i turni?

"prima della pandemia eravamo 5 in virologia e 15 in microbiologia, mentre ora siamo 38 in tutto: i due laboratori adesso sono un’unica area, abbiamo messo insieme strumenti e competenze. L’azienda ci ha dato la possibilità di prendere 25 tecnici di laboratorio a tempo indeterminato, il che ci permette di fare tanti numeri e qualità. Stiamo assumendo anche altre figure come gli operatori tecnici di laboratorio (otl): il primo bando pubblico era per 10 posti e a breve ne faremo un altro per 15 posti".

Che ci dice della ‘variante inglese’?

"L’abbiamo scoperta poco prima di Natale. Un aereo atterrò a Pisa proveniente dall’Inghilterra e facendo i tamponi ai passeggeri fu trovata una persona sospetta con variante inglese. Abbiamo messo a punto una metodica su quel campione del 21 dicembre, lo studio è stato poi approvato anche dallo Spallanzani di Roma. Era una ragazza al rientro dall’Inghilterra, una delle prime in Italia. Questa variante sembra molto più contagiosa ma resta all’interno della copertura vaccinale. Per ora vediamo che si trasmette più facilmente, ma non è certo se sia più grave o meno. È ancora presto per dirlo".

A proposito di vaccini: qual è la situazione?

"A Pisa siamo già tanti vaccinati, giovedì eravamo 6.598, con i dipendenti Aoup che sono pochi di più: stiamo raggiungendo il 100%. Io ho fatto il primo vaccino il 1° gennaio ed ho il richiamo il 22: il sistema ha funzionato benissimo".

Ha avuto reazioni?

"Nessuna reazione. L’unica cosa un po’ di dolore al braccio come per il vaccino antinfluenzale. A qualcuno ha dato un leggero mal di testa la sera, per il resto nulla. Il consiglio è di vaccinarsi tutti: è l’unica speranza che abbiamo per tenere sotto controllo la pandemia e proteggere i più fragili. Mi sono vaccinata per me ma soprattutto per gli altri".