Vittorio Cerri (nella foto), ex direttore della casa circondariale Don Bosco di Pisa non sa e neppure sospetta. "Perché non ho mai dovuto farlo", ci racconta. E ci dice che afferma volentieri "la verità". Lo raggiungiamo al telefono, lui legato per tanti anni (17) al nostro carcere (ora in pensione) e che poi ha proseguito il suo impegno come volontario.
Dottore, conosce bene il sacerdote che si è dimesso.
"E lo apprezzo tanto, non sono a conoscenza della circostanza in cui è rimasto coinvolto, viceversa so della sua attenzione per il prossimo e per i detenuti".
Per i quali si è speso.
"Sì, molto. Veniva dentro a trovarli ed è poi stato a Roma con me e i detenuti di Pisa e di Pianosa. Ci ha sempre ospitato".
Per i vostri progetti?
"Per fare le riunioni di ‘Misericordia tua’".
Insomma, non si aspettava una notizia simile.
"Sono basito, ma non tocca a me giudicare. Posso solo dire che non ho mai avuto il minimo sospetto".
Come può descriverlo come prete e come persona?
"Gli ho visto fare del bene verso tanta gente".
E ci ha detto anche che l’ha aiutata.
"Mi ha supportato nel mio non facile compito di direttore, offrendoci anche materialmente la struttura per poterci incontrare".
Molte altre le testimonianze di ex e attuali parrocchiani che parlano di "un prete benvoluto". Che ha avuto più incarichi sul territorio. Ieri il comunicato della Diocesi è rimbalzato sui siti e sui social. "La prima reazione è stata di incredulità", spiegano in tanti. "Persona disponibile, garbata, che ha sostenuto molti". Ieri, la chiesa di Pratale in via Parini (quella di Santa Marta è ancora chiusa per il danno al tetto subito mesi fa) era vuota, ma il venerdì è l’unico giorno in cui non vi si celebra l’eucarestia. Solo il suono delle campane rimbombava all’interno e all’esterno in un quartiere ancora incredulo.
An. Cas.