Per fugare subito ogni dubbio: il Green pass, al momento (a meno di cambi di fronte dell’ultim’ora), non serve negli stabilimenti balneari, mentre occorre per entrare in cinema, teatri, musei, stadi e piscine. Non serve neppure per andare al ristorante se si consumano i pasti all’aperto, mentre è obbligatorio se si va all’interno. Ma il timore per molti di trovarsi la porta (o la spiaggia) sbarrata c’è. I gestori degli stabilimenti negli utimi giorni hanno dovuto rispondere a decine di domande. E in cerca di certezze (cosa non facile tra proposte, ipotesi, decreti e regole in divenire) hanno chiesto anche pareri legali sulla spinosa questione. Lo ha fatto il sindacato dei balneari Fiba attraverso l’ufficio legale del Nazionale Confesercenti: "Gli stabilimenti - afferma Gianluca Tiozzo (titolare del bagno Impero di Marina e presidente Fiba) – non sono stati inseriti nell’elenco delle attività che tassativamente devono da oggi richiedere il green pass. In spiaggia si continuerà quindi ad accedere come è stato fino ad oggi e lo stesso al ristorante all’aperto. Non cambia niente". Tradotto: tintarella libera, si pranzerà e cenerà tranquillamente (senza certificazione) fuori (anche in veranda), se ci si sposta al chiuso dovrà unvece essere esibita la certificazione verde.
Lo ribadisce anche Cristiano Scarpellini del bagno Marco Polo di Marina: "Green pass solo per i ristoranti al chiuso. Gli stabilimenti balneari sono spazi all’aperto e non servirà". "Il decreto non riguarda gli stabilimenti balneari e nemmeno le attività accessorie come i ristoranti – precisa Sergio Sighieri del bagno Tirrenia – una scelta corretta, almeno per il discorso della spiaggia. Per il resto - dice - ci sono tante di quelle contraddizioni in tutta questa brutta faccenda che non sarà certo questa scelta legislativa a peggiorare le cose". "Manca l’informazione, lo stiamo toccando con mano - dice Juri Bianchi del bagno Calypso di Tirrenia – i nostri clienti cenano per lo più sui tavolini sotto l’ombrellone, novità che dall’anno scorso, proprio per favorire il distanziamento, abbiamo inserito e che è piaciuta tantissimo. Anche per il nostro ristorante non ci sono problemi perchè abbiamo una ampia terrazza esterna".
Confermate, invece, tutte le altre misure anti-contagio e distanziamento messe in campo negli ultimi due anni con personale addetto all’accoglienza, registro presenze per la tracciabilità di clienti e commensali, misurazione della temperatura, sanificazione continua. In ballo ci sono multe salate: "Ma i nostri stabilimenti - afferma Fabrizio Fontani, presidente Sib – si sono adeguati tempestivamente ad ogni misura prevista con senso di responsabilità".
Francesca Bianchi