di Carlo Baroni
PONTEDERA
Onori in Comune ai carabinieri che il 14 ottobre scorso arrestarono Valerio Spinelli, bagnino di Livorno che appena un’ora prima aveva accoltellato alla gola Rosanna Calistro, la donna con cui aveva avuto una frequentazione, lasciandola agonizzante sul marciapiede di via De Nicola a Pontedera. Si tratta del tenente colonnello Carmine Gesualdo, comandante della compagnia di Pontedera, e del brigadiere Marco Pagano. Il riconoscimento all’Arma, e a due dei suoi uomini, sarà consegnato sabato mattina alle 11, in municipio, dal sindaco di Pontedera Matteo Franconi: "Il nostro vuole essere un grazie al grande lavoro che svolge tutta l’Arma dei carabinieri".
Ma ricordiamo i fatti. Poche settimane prima dell’accoltellamento, Spinelli – da quanto emerso – aveva picchiato violentemente Rosanna. Si erano lasciati. Lei a veva segnalato il fatto ai carabinieri, ma non aveva voluto denunciarlo, diceva di non sentirsi in pericolo. Invece Spinelli, 46 anni, il 14 ottobre scorso l’aspettò sotto casa di lei e le piantò un coltello nella gola. Un solo colpo. Potenzialmente mortale. Con gli ultimi fili di voce la donna chiese aiuto: "Chiamate mia mamma, muoio", sono state le sue parole alle persone attonite, che si riunirono davanti a lei, per prestarle soccorso. Rosanna arrivò in condizioni disperate all’ospedale Lotti di Pontedera, fu subito sottoposta ad un delicato intervento chiurigico e dopo una settimana è tornata a casa sana e salva. Questo è il lieto fine di una dramma che poteva finire in tragedia.
Mentre i medici stavano operando la donna era già in pieno svolgimento la caccia all’uomo in città. I primi accertamenti sulla vittima (indagine sinergica di polizia e carabinieri) accesero l’attenzione degli inquirenti su Spinelli, proprio in ragione di quell’episodio che lei stessa aveva raccontato ai carabinieri. Un carabiniere ricordò che l’uomo non possiede auto. Così il tenente colonnello Gesualdo e il bridadiere Pagano, corrono alla stazione. Sono in borghese. Passano pochi minuti e la loro attenzione è catturata da un soggetto che muove fra le mani un fazzoletto intriso di sangue. A quel punto è lo stesso ufficiale a chiamarlo: "Valerio?". Lui si volta. È fatta. I due carabinieri non gli danno neanche il tempo di fare un passo che lo immobilizzano a terra sotto lo sguardo attonito dei tanti avventori dello scalo. In tasca, aveva ancora il coltello con cui aveva cercato di mettere fine alla vita di Rosanna.