
I dirigenti del Tennis Club Pisa rispondono al comunicato apparso sul nostro giornale nei giorni scorsi, nel quale il dirigente comunale allora responsabile della procedura di gara di affidamento dell’impianto tennis (poi vinta da una struttura di Bientina) faceva delle precisazioni sulla gara.
Il vicepresidente del Tennis Club, Fabio Calabrese afferma: "Resto esterrefatto nel leggere che il dirigente ritenga di aver risposto alle nostre richieste di chiarimento da noi inviate con due note in data 10 e 22 Luglio e con una mail del 24 settembre dell’avvocato Montana. Lo stesso dipendente comunale ha inviato otto righe di non risposta, dove ringrazia del contributo e dove dice di non ravvedere nessun motivo di esclusione dell’aggiudicatario".
E il consigliere del Tennis Club Stefano Maestri Accesi in merito "‘all’investimento doppio e alla fidejussione a garanzia di tale esborso, argomenti citati dal dirigente come motivazione alle sue scelte’" aggiunge: "Come più volte ribadito, l’investimento proposto è per l’84% basato su utili futuri ed ipotetici e non su investimenti certi. Queste ipotetiche entrate sono da ritenersi impossibili in quanto fondate a nostro parere su basi errate in modo macroscopico, quali l’installazione di un secondo pallone pressostatico (impossibile in quanto mancano le distanze dalle abitazioni confinanti) e su tariffe oltre i limiti consentiti dai regolamenti comunali che lo stesso dirigente ha deciso e approvato nel 2019 (delibera 183). In merito alla fidejussione che il dirigente cita, tale contratto copre solamente il 20% dell’ipotetico importo, come tra l’altro è prassi nei bandi pubblici".