"Summit urgente per chiarire i fatti"

Palazzo del Governo: "Era doveroso convocare il Comitato subito"

PISA

Una convocazione tempestiva, urgente e per questo disposta senza preavviso, così come senza alcun preavviso, proprio al termine della riunione del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica di lunedì mattina, era arrivata la denuncia scritta – firmata dal direttore di Confcommercio Pisa, Federico Pieragnoli in persona – e indirizzata alla Prefettura di Pisa, ai comandanti delle forze dell’ordine, al sindaco e assessori competenti, oltre che al presidente della Provincia Massimiliano Angori. La presenza - evidentemente sgradita - in Piazza Gambacorti (alias Piazza La Pera, nel cuore di San Martino), di un soggetto "di generalità ignote ma noto alle forze dell’ordine", come scrive Confcommercio, dedito all’accattonaggio "con modi insistenti e che in caso di rifiuto mette in atto una serie di atteggiamenti aggressivi, compreso, in alcuni casi, sputare nel piatto dei clienti".

"Di fronte ad una segnalazione di questa portata – spiegano dalla Prefettura – si è ritenuto doveroso convocare nuovamente, a stretto giro, il Comitato per la sicurezza, chiedendo ai comandanti delle forze dell’ordine di tracciare ogni eventuale segnalazione e richiesta di intervento arrivata nelle ultime settimane dalla zona di Piazza Gambacorti, con l’intento di circostanziare gli episodi e raccogliere elementi utili a porre fine con la massima tempestività, alla situazione denunciata". Ricerca che, però, non ha trovato riscontro: alle forze dell’ordine cittadine non risultano segnalazioni o denunce su episodi di questa portata o analoghi.

"Abbiamo attivato anche un canale zoom per garantire la partecipazione anche da remoto. – spiegano da Palazzo del Governo – e abbiamo chiesto al rappresentante di Confcommercio presente alla riunione, in vece del direttore Pieragnoli, di poter contattare gli esercenti che hanno avanzato la richiesta di aiuto tramite l’associazione di categoria, così da acquisire elementi utili a circostanziare i fatti. Quindi nessun ‘interrogatorio’, caso mai la volontà di risolvere, con spirito di massima collaborazione, quanto prima il problema". Se il problema esiste davvero, almeno in quei termini.