Studenti rientrati a scuola. Indagini quasi chiuse

Studenti feriti durante manifestazione pro Palestina a Pisa rientrano a scuola. Indagini in corso sulla carica della polizia, famiglie si organizzano per azione legale. Sindacati parlano di provocazioni da parte dei manifestanti.

Sono rientrati a scuola gli studenti che sono rimasti feriti quel famoso 23 febbraio quando, durante una manifestazione pro Palestina, partì la carica della polizia, il reparto mobile di Firenze, in particolare. Ma su eventuali responsabilità e sui ruoli sono in corso le indagini della polizia stessa tramite lo Sco, il servizio centrale operativo che, sul territorio, si avvale della squadra mobile. Gli approfondimenti si stanno concludendo. E nei prossimi giorni si dovrebbero avere i primi esiti pur lavorando la procura nel silenzio e nel riserbo totale. Le famiglie degli studenti refertati in pronto soccorso (15, tra cui 11 minorenni) si sono organizzate con un pool di avvocati pisani. I referti furono da pochi giorni fino a 30 per chi aveva avuto le mani fratturate. E sono in corso le valutazioni dei singoli. L’obiettivo è quello di fare un’azione legale congiunta.

Oltre alle testimonianze, sono stati passati al setaccio in particolare i video di quella mattinata: i 15 minuti prima che venissero utilizzati i manganelli e i cinque minuti della carica stessa ripresa da più angolazioni. Fu spropositata la risposta? Per i sindacati, che in queste ore stanno fornendo anche assistenza legale ai propri iscritti, quel giorno ci furono prima "insulti, sputi e anche un pugno" da chi prese parte al corteo. I manifestanti hanno risposto più volte che la violenza fu gratuita".

A. C.