
Un giovanissimo Aldo Orsini con il presidente Romeo Anconetani.
Pisa, 27 maggio 2023 – Ti volti indietro e sono trascorsi già 40 anni. Qualche ruga ha increspato il volto, eri un bambino e adesso hai figli. Nel 1982 l’Italia vinceva i mondiali, un gelato alla cioccolata costava 480 Lire, l’esercito argentino occupa le isole Falkland e il Pisa di Romeo Anconetani conquistava la serie A.
Allora Aldo Orsini trasmetteva la sua prima puntata de ‘La voce dagli spogliatoi’ su Canale 50. Da quel giorno, come ogni cosa bella che non si può solo quantificare, scorrono oltre 1.500 puntate: ad ogni partita del Pisa segue la sua "Domenica Sportiva", senza mai una interruzione. Stasera alle 21, dopo 40 anni, l’ultima puntata. Ospite il presidente Giuseppe Corrado.
Aldo Orsini, perché questa decisione?
"Una scelta sofferta, lo assicuro. Ma ponderata e discussa con la proprietà di Canale 50".
Perché?
"Partiamo dall’inizio. D’accordo?".
Certo.
"Nel 1982 lavoravo a Radio Pisa International, ma quando festeggiammo l’approdo in serie A ebbi un’intuizione. Realizzare una Domenica Sportiva tutta dedicata al Pisa. Al termine di ogni partita dei nerazzurri il format si ripeteva: la sintesi del match e poi le interviste ai protagonisti. E, per 40 anni, abbiamo sempre seguito questo schema senza mai cambiarlo. Ma il calcio oggi è ben diverso".
In che senso?
"Questo calcio rispetta sempre meno i tifosi, soprattutto in trasferta, e sempre meno i giornalisti. Oggi è tutto preconfezionato: le immagini e pure le dichiarazioni nel post gara. Il centravanti realizza una tripletta e, in sala stampa, viene inviata la riserva del centrocampista. Le immagini non possono essere personalizzate. In tribuna stampa non si può più avere il proprio cameraman. Così, la Voce dagli spogliatoi stava perdendo un po’ la sua essenza: rischiava di divenire un vestito non più tagliato su misura come era sempre stato e come lo volevo".
Su misura per chi?
"Su misura per la gente di Pisa. La nostra sigla, non è un caso, ha cantato le parole di De Gregori: ‘La storia siamo noi’. E, oltre ogni retorica, la ‘Voce degli spogliatoi’ ha raccontato 40 anni di partite, ma anche di tifosi e di persone. E’ stata la trasmissione della gente e non la trasmissione di Aldo Orsini. Abbiamo raccontato i momenti più belli, ma anche i più tristi sportivamente con al centro la gente: la gente che parte. La gente che tifa. La gente che sceglie di guardati. Le assicuro...".
Dica.
"I tantissimi messaggi che sto ricevendo in queste ore, mi sorprendono molto per l’affetto, ma mi fanno capire che davvero quanto la ’Voce’ fosse un bene di tutti".
Che cosa è stata per lei questa esperienza?
"Per me è come lasciare andare un figlio. E’ la chiusura di un cerchio che avrà come epilogo il libro ‘Aldo Orsini la mia voce’ che uscirà a fine giugno. E’ difficile, ma è giusto. Però vi faccio una promessa".
Quale?
"Non è che da domani mi troverete sugli scogli a Marina a pescare. Questo calcio non mi piace molto, ma non cado nel disfattismo. Affatto. Seguo e seguirò anche in trasferta la squadra. Troveremo altri modi, ma ci rivedremo sicuramente".