Stalking, è boom a Pisa. "Molti sono incensurati insospettabili"

I dati della Questura nel 2022, "Trentadue denunce e record di ammonimenti. Consigliamo percorsi di riabilitazione"

Pisa, 22 dicembre 2022 - ​Ci sono due strutture a Pisa abilitate nell’aiutare gli stalker in un percorso di riabilitazione. Un iter che, insieme all’ammonimento, la Questura considera di prevenzione su un fenomeno che a Pisa è sentito. Se nei primi 11 mesi di quest’ anno i reati sono generalmente in calo nella nostra provincia, in generale e anche nello specifico quelli considerati più allarmanti, un dato fa eccezione e spicca.

E’ quello legato agli “atti persecutori”, che, pur in calo in provincia di circa il 12 %, in città hanno registrato un aumento del 39% (da 23 a 32). Sono i dati degli uffici di via Lalli. La differenza, secondo l’analisi dei dirigenti, dipende dalla più alta sensibilità e alla maggior presenza di servizi a supporto delle donne (nella parte soprattutto delle vittime).

Di pari passo, gli ammonimenti del questore Gaetano Bonaccorso, "importanti, come per i maltrattamenti in famiglia". Strumenti che, si precisa, "sono di immediata attuazione, hanno conseguenze di diritto penale sostanziale (se l’ammonito reitera la condotta, la pena è aumentata) e processuali (se l’ammonito reitera la condotta, si procede d’ufficio per atti persecutori).

Nel provvedimento, si deve invitare (non si può obbligare per legge) l’ammonito a rivolgersi ai centri specializzati sul territorio che possono dare aiuto al maltrattante o allo stalker dal punto di vista terapeutico". Sul territorio sono la Società della salute e l’associazione Nuovo maschile.

Il profilo. Gli stalker "sono spesso incensurati, non hanno avuto problemi precedentemente con la giustizia, e prevalentemente hanno un basso grado di istruzione, ma ci sono anche tanti professionisti, perché il fenomeno è trasversale. Hanno poco più di 18 anni, ma sono anche ultrasessantenni".

Gli ammonimenti sono stati 9 nel 2019, tutti per atti persecutori; nel 2022, ad oggi sono 17 per atti persecutori e 1 per atti di violenza domestica, con ulteriore 1 ammonimento per atti persecutori in trattazione.

Negli ultimi anni, sono solo tre le occasioni (sotto il 10%) le denunce presentate dopo l’ammonimento che serve, appunto, a frenare chi perseguita. Tutte le segnalazioni e le richieste vengono vagliate. Intorno al 15% delle istanze vengono rigettate non perché ritenute infondate ma perché non ci sono i requisiti previsti dalla legge. E’ un provvedimento che incide sulla libertà di circolazione della persona. Inoltre decade se la vittima fa querela, le due strade sono incompatibili.