
Hanno partecipato a tutte le udienze. Anche quelle più difficili in cui hanno dovuto riconoscere i loro figli nelle immagini delle telecamere nascoste dei carabinieri. Per loro, la responsabilità non è stata solo delle tre ex maestre: fin dall’inizio hanno parlato di "mancato controllo nella scuola". Erano venti le parti civili rappresentate dai penalisti Alessandro Niccoli, Marco Romeo, Isabella Saba, Federica Ciardelli, Carlo Porcaro D’Ambrosio, Marco Pucci, Antonio e Andrea Cariello, Ilaria Meacci, Gabriele Marroni, Michela Luperini e Giuseppina Gigliotti per il Comune. Comune che era in doppia veste in questo processo, non aveva chiesto provvisionale, ed è stato condannato in solido con le imputate al risarcimento danni e alle spese civili.
"Il Tribunale ha riconosciuto il danno subito dai nostri bimbi e da noi tutti, la responsabilità di entrambe le maestre imputate, e la co-responsabilità del Comune ai tempi dell’accaduto", commentano duri le mamme e i papà dei piccoli. "Ciò mostra come il sistema e l’ambiente, ai tempi, fossero “malati”: nel complesso ci sono state tre condanne (Ricci ha patteggiato, ndr), il Comune è risultato severamente co-responsabile e dalle udienze precedenti sono emersi comportamenti deprecabili, se non dal punto vista penale sicuramente dal punto di vista morale, delle tre maestre dell’altra sezione e della maestra di sostegno".
Poi, citano le due addette della mensa che hanno presentato denuncia e alle quali hanno da subito mostrato gratitudine. "Ci teniamo a ribadire che senza la denuncia e il coraggio delle ausiliarie Erika ed Elisa nulla sarebbe emerso e senza le intercettazioni, il lavoro e la professionalità del corpo dei carabinieri i fatti non sarebbero stati opportunamente documentati e non saremmo giunti al riconoscimento del danno subìto".
Un processo che ha avuto diverse battute di arresto, soprattutto all’inizio, per indisposizione di Ori, ma anche per l’astensione degli avvocati e per il Covid. E che ha conosciuto momenti di tensione, anche in aula, tanto da fare intervenire proprio la giudice Dani. "Sei una cattiva maestra", aveva detto a Ori una delle mamme alla fine della sua deposizione. "Ho sentito tanti illustri colleghi dire “questa difesa non è accettabile” – si era sfogato l’avvocato Stefano Del Corso che ha assistito Ori con la collega Papineschi, durante la sua arringa. "Lo stigma è rimasto. In 35 anni di carriera non mi è mai capitato di dover uscire con l’assistita dalla porta secondaria e di vedere qualcuno rivolgersi all’imputata sputando. Persino durante il lockdown, è stata avvicinata quando andava a fare la spesa". Ma, adesso, si guarda già al secondo grado.
Antonia Casini