
Si allarga il "fronte del no" a Pisa: Sinistra Italiana e La Città Ecologica contro la Base Militare
"No alla Base militare a Coltano e altrove. No all’economia di guerra". Lo affermano i coordinatori regionale e provinciale di Sinistra Italiana, Dario Danti e Anna Piu ribadendo di avere espresso "fin dall’inizio contrarietà alla costruzione di una nuova base militare a Coltano e la ribadiamo non accettando logiche di compensazione, e lo ‘spezzatino’ di insediamenti militari in un’area vasta della nostra provincia che va da San Piero a Grado a Pontedera". Secondo Danti e Piu, infatti, "costruire una nuova, inutile e dannosa infrastruttura militare, per giunta in un territorio ampiamente militarizzato come quello del comprensorio fra Pisa e Livorno, significa proporre una visione di sviluppo che non ci appartiene ed incrementare un’economia di guerra a cui ci siamo sempre opposti e in tempi di guerra, e di aumento generalizzato del costo della vita, in cui si dovrebbero richiedere a gran voce investimenti per la sanità, scuola ed edilizia pubblica, spendere 190 milioni di soldi pubblici, fra Pnrr e Fondo di coesione sociale, per l’ennesimo insediamento militare, appare come un ennesimo schiaffo a chi chiede, ricordando le parole di Sandro Pertini, di ‘svuotare gli arsenali e riempire i granai’". Chiede "verità e serietà" il presidente dell’associazione ambientalista La Città ecologica, Pierluigi D’Amico, ricordando che "la base dei carabinieri prevista a Coltano necessitava di una superficie di 730 mila metri quadrati e di fabbricati per 445 mila metri cubi: di questi una minima parte (circa il 30% in superficie e il 5% in volume) erano le aree addestrative (comprensive di poligono di tiro e l’autodromo), mentre il resto (circa 20 mila metri cubi) erano le sedi dei tre corpi con gli alloggiamenti, le aree comando e comuni". Ora invece, aggiunge D’Amico, "la base sarebbe divisa tra la Valdera dove andrebbero le strutture addestrative e il Cisam: le esigenze dei militari sono drasticamente cambiate e richiedono infinitamente meno superfici e volumi? Non viene né quantificato". Ma se "non è così" conclude l’associazione ambientalista, "avendo escluso colpevolmente l’utilizzo delle caserme cittadine ampiamente sottoutilizzate, anche questo accordo prevede grande consumo di suolo, che per il Cisam sarebbe praticamente tutto boscato e la presunta compensazione della piantumazione di 12mila alberelli avvalora questo timore".