"Sì a soluzioni alternative utilizzando spazi esistenti"

È la posizione bipartisan che unisce il presidente della Provincia Angori e i leghisti Meini e Ziello. Contrari ad ogni insediamento Auletta e le opposizioni di sinistra

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"È necessario trovare soluzioni alternative al territorio del Parco, e dunque a Coltano, a qualunque nuovo insediamento, evidenziando piuttosto la necessità di riutilizzo degli spazi esistenti prima di ogni nuova costruzione, in modo da tutelare il territorio della riserva naturale e, contestualmente, non avere nuovo carico urbanistico nell’area". È lo stop della Provincia, attraverso il presidente Massimiliano Angori, all’ipotesi di realizzare la base militare a Coltano. Il presidente provinciale, inoltre, plaude alla disponibilità dei carabinieri "di ricercare un coinvolgimento della cittadinanza e in particolare delle istituzioni: un percorso partecipativo che la Regione Toscana ha ora la possibilità di realizzare".

Secondo Elena Meini, consigliera regionale della Lega, "è importante che la struttura si realizzi a Pisa, vicina all’aeroporto e funzionale a quanto richiesto dall’Arma, tutelando però l’ambiente e il Parco". E il deputato del Carroccio, Edoardo Ziello, aggiunge: "La linea del sindaco crea un grande equilibrio tra la sicurezza nazionale e la tutela ambientale. Recuperare e riqualificare senza cementificare sarà sempre la nostra linea. Continueremo quindi a opporci al progetto del ministro Guerini del Pd relativo alla realizzazione di una mega cittadella militare di 72 ettari nel cuore della campagna di Coltano". Ma il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Diego Petrucci, la pensa diversamente: "E’ strumentale sostenere che l’area interessata dalla Base militare ricade nel cuore di San Rossore, mentre invece si tratta di un’area ai margini del Parco tra l’aeroporto civile e militare, l’inceneritore di Ospedaletto, la discarica dei Marmi e l’area industriale di Ospedaletto. Lì si addestreranno le unità cinofile dei carabinieri, i Gis e i Tuscania che operano in circostanze drammatiche quali terremoti o altre catastrofi naturali lavorando tra le macerie alla ricerca delle persone. Siamo orgogliosi che Pisa possa ospitare questo centro di eccellenza. Il sindaco sarà sicuramente in grado di concertare con i carabinieri una proposta che coniughi la salvaguardia dell’ambiente, evitando interventi troppo invasivi".

Restano contro la base militare, a Coltano e altrove, pacifisti e sinistra radicale che ieri in circa 200 hanno manifestato a Firenze: "Il decreto di Draghi deve essere subito ritirato - ha detto Ciccio Auletta (Diritti in comune) - ma soprattutto né un centesimo né un centimetro quadrato del nostro territorio deve essere utilizzato per un’ulteriore militarizzazione. Il frazionamento è una grandissima ipocrisia: noi ci troviamo di fronte a un decreto che prevede espressamente una procedura che utilizza le semplificazioni del Pnrr per realizzarla a Coltano. Nessun’altra ipotesi è in discussione fino a quando non viene ritirato il decreto".

Ma quella della sinistra di opposizione, che però alimenta il comitato No Base composto anche dal sindacalismo autonomo e della galassia antagonista, rischia di restare una voce isolata, almeno nel panorama politico cittadino: il Pd si definisce "soddisfatto di quanto emerso dal vertice di Firenze ed è grazie al determinante impegno politico profuso dal segretario Enrico Letta e dal ministro Guerini che si è riusciti a sbloccare la situazione, al contrario delle forze della destra che o si sono convintamente schierate a favore della base o che hanno tenuto posizioni ambigue e divergenti".

Gab. Mas.