di Gabriele Masiero
Avanti insieme, anzi no. Non ci sarà il gruppo unico di opposizione del centrosinistra con Paolo Martinelli leader. L’epopea arancione, pare già essere arrivata al tramonto 24 ore dopo il voto. Almeno a voler interpretare le parole dell’ex capogruppo (rieletto) del Pd, Matteo Trapani, che chiude, senza neppure troppo giri di parole, alla proposta lanciata ieri dal segretario di Sinistra italiana, Dario Danti, di puntare sulla figura "civica e progressista" dell’ex presidente provinciale come capo dell’opposizione alla guida di un gruppo consiliare unitario: "Come gruppo Pd, insieme alle altre forze di opposizione - sottolinea l’esponente dem - non faremo sconti a Conti, ma soprattutto lavoreremo per convincere i pisani della nostra idea di città, per convincerli che è necessaria una Pisa aperta, solidale, che guarda allo sviluppo e all’innovazione e inclusiva". Nessun gruppo unico. Il Pd, andrà avanti per la sua strada, pur se raccordandosi con il resto del centrosinistra, ovvero Sinistra Unita e La Città delle persone, perché Ciccio Auletta, almeno all’inizio, farà "parrocchia" a sé.
Trapani dunque non lascia spazio a dubbi e sottolineando che "perdere fa male" osserva però che la sconfitta "deve portarci ad avere ancora più coraggio e spirito di rinnovamento dentro e fuori dal centrosinistra: ringrazio Paolo per il lavoro fatto con generosità e forza insieme ai tanti volontari e militanti e ai candidati". Non è proprio un benservito, ci mancherebbe ma una linea chiara di demarcazione tra i dem e tutti gli altri sì: "I pisani - spiega il consigliere comunale, rieletto con il numero più alto di preferenze dietro solo al segretario cittadino Andrea Ferrante - ci hanno detto di stare all’opposizione e lo faremo. Ringrazio i consiglieri uscenti per l’ottimo lavoro fatto che credo potremo proseguire con grande forza con i consiglieri confermati ed entranti. Queste elezioni ci dicono anche che dobbiamo provare a raccontare delle politiche nuove che segnino la volontà di cambiamento e discontinuità rispetto al passato sui singoli temi. Sono convinto che intorno a questa prospettiva di guardare al futuro della città dovremo coinvolgere e convincere anche tante delle persone che in questa tornata non ci hanno votato in modo da poter tornare quanto prima ad amministrare Pisa". Trapani però non parla mai di gruppo unito ma semmai sottolinea che "Il Pd non può che essere un protagonista di questo progetto insieme ai tanti che hanno animato questa campagna elettorale e con i quali continueremo a costruire la nostra Pisa". Dentro però schemi predefiniti e ciascuno al proprio posto. del resto il centrosinistra aveva depositato tre programmi elettorali e non uno soltanto e ora sembra voler ripartire con gruppi autonomi, per costruire un nuovo campo largo. Però voltando pagina, perché il libro scritto fin qui sembra già storia passata. Nei prossimi giorni la strategia del centrosinistra sarà più chiara, ma per ora non è unitaria.