Senato accademico sul conflitto israelo-palestinese: critiche degli studenti a decisioni "cerchiobottiste"

Il senato accademico affronta il conflitto israelo-palestinese in una lunga seduta, ma gli studenti criticano l'approccio timido e poco incisivo, pur riconoscendo alcuni piccoli progressi.

"È stato un senato fuori di Zucchi" è il commento a freddo dell’organizzazione studentesca universitaria Sinistra Per, dopo il senato accademico di giovedì scorso, una seduta fiume di 8 ore incentrata interamente sul conflitto israelo-palestinese, ma che gli studenti hanno descritto come una riunione che "non ha portato ad avanzamenti sostanziali". "È stata – dicono gli studenti -bocciata la richiesta di condividere il posizionamento cautelativo contro possibili atti genocidari ed è stato adottato un testo cerchiobottista". Un senato accademico che doveva essere secondo l’organizzazione studentesca, "più incisivo", anche se qualche richiesta è stata approvata come i corridoi umanitari per gli studenti e studiosi palestinesi, con tanto di finanziamenti previsti, e l’impegno ad aprire una riflessione sulla definizione di antisemitismo adottata dall’Università nel 2018. "Qualche piccolo passo avanti -scrivono gli studenti-, nella direzione giusta è stato fatto, ma con troppa paura e con troppa poca forza".