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Scuola, la Cgil dà battaglia: "Basta attacchi ai precari"

In occasione dello sciopero nazionale in presidio in piazza XX settembre. L’assessora Nardini: "Si parla di merito senza mai pensare all’uguaglianza".

Lo sciopero della scuola e il presidio della Cigl in piazza «XX Settembre»

Lo sciopero della scuola e il presidio della Cigl in piazza «XX Settembre»

Anche a Pisa si è svolto ieri un presidio in piazza XX Settembre in occasione dello sciopero nazionale contro i tagli alla scuola, all’università e alla ricerca, indetto dalla Cgil. Al centro della protesta, le rivendicazioni degli studenti e dei lavoratori della scuola per un contratto giusto e un impiego stabile, a seguito della legge di bilancio presentata in Parlamento nei giorni scorsi.

"Alcuni dei nostri iscritti – spiega Giovanna Lucci, delegata di Pisa per la Flc Cgil – hanno richiesto un presidio anche a Pisa per poter partecipare e condividere le proprie esperienze. Abbiamo incrociato le braccia contro i tagli ai lavoratori precari: lo stanziamento previsto dal Governo è insufficiente a mantenere il potere d’acquisto delle retribuzioni rispetto all’inflazione del triennio 2022-2024. Nella legge di bilancio è previsto un adeguamento del 5,78% a fronte di un’inflazione che si attesta al 7,3%. Insieme a questo taglio, c’è anche quello all’assistenza specialistica per la disabilità".

In contemporanea allo sciopero, la sindacalista lancia un’accusa: "La Uil ha indetto un’assemblea nella stessa giornata della mobilitazione – spiega Lucci – mentre la Cisl non ha aderito allo sciopero, sostenendo che il Governo abbia accolto le loro richieste".

In piazza anche alcuni rappresentanti della politica, tra cui il consigliere comunale di Sinistra Unita a Pisa, Luigi Sofia, anche lui insegnante precario: "Insegnanti e personale Ata precari – commenta Sofia –, hanno affollato la piazza, portando con sé la stanchezza di chi vive ogni giorno nell’incertezza e l’orgoglio di chi non si arrende. Abbiamo chiesto ciò che dovrebbe essere un diritto: un contratto giusto e una vita lavorativa stabile. La precarietà è una condizione ormai diffusa nella scuola, lasciando un lavoratore su quattro senza prospettive certe, condannato a vivere tra un contratto a termine e un altro".

Oltre al segretario comunale del Pd, Andrea Ferrante, è intervenuta anche l’assessora regionale al lavoro Alessandra Nardini, che ha voluto testimoniare la sua vicinanza ai lavoratori del settore della conoscenza. "L’idea di scuola di questo Governo – ha detto l’assessora – parla solo di merito, senza mai nominare l’uguaglianza. Non condividiamo la riforma della filiera tecnico-professionale, che svilisce il valore educativo della scuola, né la vuota propaganda sul liceo del Made in Italy e i nuovi strumenti di valutazione. L’ipotesi di classi separate, poi, ci fa orrore. Non possiamo tacere – ha aggiunto Nardini – di fronte ai tagli all’università e alla ricerca".

A esprimere solidarietà alla mobilitazione anche Una città in comune, che ribadisce le ragioni dello sciopero "innanzitutto legate al rinnovo del contratto nazionale – si legge in una nota –. Al personale della scuola italiana, già in fondo alle classifiche europee per lo stipendio, si propone di fatto un taglio pesantissimo del salario, pari a ben due mensilità".

Enrico Mattia Del Punta