Scuola e zona rossa Presidi contro la chiusura

Gli istituti cittadini si preparano a un eventuale nuovo lockdown. Attività da fare a distanza e attrezzature per le famiglie: "Aumenterà lo stress"

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Non accadrà la prossima settimana (se le rassicurazioni del governatore Giani corrisponderanno al vero), ma la prospettiva di un ritorno in zona rossa per la Toscana sembra avvicinarsi. E questa volta tutte le scuole di ordine e grado dovranno passare alla didattica a distanza. "Il piano redatto a suo tempo è stato aggiornato in questi giorni, inserendo nella programmazione anche la primaria e la scuola dell’infanzia – conferma la dirigente del comprensivo Toniolo Teresa Bonaccorsi - gli alunni e le famiglie che ne avranno bisogno potranno richiedere i device necessari, i docenti sono pronti a tutto per garantire la relazione educativa e la qualità della didattica. Proprio in quest’ottica è già partito il corso inglese on line". "Work in progress" anche al comprensivo Niccolò Pisano di Marina: "Il piano dovrà essere necessariamente cambiato, perchè la dad ora comprenderà tutti i plessi – spiega il dirigente Lucio Bontempelli - L’organizzazione sarà diversa, a partire però da quello che abbiamo già sperimentato nel primo lockdown e da ciò che viene lasciato inalterato per garantire l’integrazione di alunni disabili e bes. A Marina, ad ogni classe, su base volontaria, abbiamo dato la possibilità di frequentare a piccoli gruppi 3 giorni alla settimana, i ragazzi in classe si collegavano con gli altri da casa. Adesso, visto il numero maggiore di classi che saranno coinvolte, proveremo a proseguire su questa strada con 2 giorni la settimana. Stiamo lavorando a questo tipo di piano. Sperando che non serva...". Anche Sonia Pieraccioni, preside del comprensivo Settesoldi di San Giuliano prenderà come punto di partenza il piano redatto a settembre "prevedendo dad al mattino per la seconda di primo grado e al pomeriggio per la primaria, consapevoli che non tutte le famiglie con più figli in classi diverse possono avere stanze e dispositivi a disposizione per tutti. Lo stato d’animo di questa fase? Lo sconforto, molto sconforto". E’ critico sulla decisione di chiudere le scuole il preside del professionale Matteotti e coordinatore provinciale dei dirigenti scolastici Salvatore Caruso: "Per noi cambierà poco perché nei professionali sono sempre state garantite le attività laboratoriali in presenza. Ma la scelta del governo non è giusta. I veri focolai sono fuori dalle scuole". Tre classi in quarantena attualmente, invece, all’Itis Da Vinci: "Il ritorno totale alla dad – sottolinea il dirigente Federico Betti - renderà il lavoro sicuramente più complicato ma è un sacrificio che siamo chiamati a compiere. Il piano è quello di novembredicembre". Qualche classe già a casa per casi di positività anche allo scientifico Buonarroti: "Siamo pronti – conclude il preside Alessandro Salerni – aumenteranno difficoltà e stress per tutta la popolazione scolastica".

Francesca Bianchi