Sant’Anna, il report degli allievi: "Studio sul salario minimo e giusto"

Albi (Unipi): "L’introduzione darebbe una grossa mano al mercato del lavoro"

Sant’Anna, il report degli allievi: "Studio sul salario minimo e giusto"

Sant’Anna, il report degli allievi: "Studio sul salario minimo e giusto"

"Salario minimo e salario giusto" questo è il tema del seminario tenutosi ieri a Palazzo Toscanelli. La questione nasce dalla riflessione del ’Position Paper’, un elaborato di alcuni allievi della Sant’Anna che "affronta la questione del salario minimo da una prospettiva giuridica - spiegano Stefano Vuoto e Monica Chilla, due dei giovani firmatari - con l’obiettivo di analizzare i profili da considerare per una regolazione normativa". A discutere coi ragazzi durante il seminario erano presenti Andrea Orlando, ex ministro del lavoro, Stefano Patuanelli ex ministro dello sviluppo economico e la deputata Chiara Tenerini, componente della Commissione lavoro.

"L’elaborato degli allievi - afferma il professor Pasqualino Albi, ordinario di Diritto del Lavoro di Unipi - raccoglie e mette a sistema gli aspetti da considerare per introdurre il salario minimo. La tematica è complicata perché il sistema della contrattazione collettiva, che ha sempre deciso la retribuzione in Italia, oggi non funziona visto l’abbassamento delle soglie di contrattazioni. Questo impone una soluzione al problema salariale che sia legislativa ma che, a oggi, non c’è a causa delle resistenze sindacali, imprenditoriali e ideologiche. Deve esserci un equilibrio tra divieti e incentivi - continua Albi -, e devono essere superate le pregiudiziali che ci impediscono di introdurre una soglia minima molto benefica per il mercato del lavoro". Una misura che può aiutare anche il settore conciario in difficoltà, per il quale spiega Albi: "serve un irrobustimento del sistema imprenditoriale, potenziando gli investimenti e la formazione e stabilendo una quota minima di salario".

"La Costituzione impone che la retribuzione - spiega Emanuele Rossi, docente di Diritto Costituzionale della Sant’Anna - sia proporzionale alla quantità e alla qualità del lavoro svolto e sufficiente a garantire un’esistenza libera e dignitosa al lavoratore e alla sua famiglia. La difficoltà sta nel garantire il rispetto di questo principio costituzionale, perché la soluzione dei contratti collettivi non funziona più. Oggi i sindacati sono molti e ci sono tanti lavori non autonomi o subordinati: questo rende necessario prevedere delle tutele e trovare delle soluzioni che passino attraverso la Legge o con una contrattazione collettiva garantita dai sindacati".

Mario Ferrari