REDAZIONE PISA

San Francesco ‘riemerge’ dai ponteggi

La facciata della chiesa chiusa dal 2016 da ieri è tornata visibile, restaurata e ripulita. E il cantiere accelera

In molti se l’erano scordata o avevano pero la speranza ed invece eccola lì, la bellissima facciata della Chiesa di san Francesco, "denudata" delle impalcature che la celano ai parrocchiani, residenti e visitatori dal 2016. Ecco dunque che c’è stata una brusca accelerata al cantiere proprio in agosto e il materiale lapideo e marmoreo ora si mostra restaurato, pulito, sia nella parte della cuspide del frontespizio che nella parte bassa medievale. Riportato al suo splendore anche l’epigrafe in facciata dedicata a Ferdinando dei medici così come la croce è stata ricollocata là dove doveva essere. L’annuncio della ripresa dei lavori lo aveva fatto il 6 maggio, Lucia Borgonzoni, sottosegretaria al Ministero della Cultura che già nel 2018 si era interessata delle questioni pisane sollecitando lo stanziamento dei 6 milioni di euro per salvare la chiesa di San Francesco. Dopo che La Nazione aveva riacceso i riflettori sul tragico stato delle chiese pisane, e all’indomani del crollo del tetto di Santa Marta, Borgonzoni ha chiesto chiarimenti sulla questione San Francesco. E stando a quanto verificato, la Soprintendenza – ricostruisce il sottosegretario – si era già attivata per la ripresa dei lavori di restauro interrotti per disaccordi economici tra la stazione appaltante e le ditte esecutrici delle opere provvisionali. Rimane però ancora il problema principale e cioè quello del rifacimento del tetto. Per quanto riguarda la copertura della Chiesa, nel 2019, la Soprintendenza aveva fatto installare una complessa rete di puntellature per garantire la sicurezza della struttura. "Entro maggio, ci sarà l’assegnazione – aveva annunciato il sottosegretario a La Nazione – ad un soggetto terzo del compito di verifica del progetto esecutivo. I tempi sono quelli che la società che sarà scelta riterrà necessari. Ci auguriamo che il tutto avvenga il più velocemente possibile". I tempi dunque sono stati rispettati o almeno c’è stata una decisiva accelerazione. Per il completamento delle opere di restauro della Chiesa i finanziamenti previsti dal Ministero della Cultura ammontano a oltre 7 milioni di euro. Quello che interessa la chiesa di San Francesco è un progetto colossale, così come nel luglio del 2020 aveva anticipato sulla Nazione la funzionaria della Soprintendenza, Maria Grazia Tampieri, che fino a pochi mesi fa ha seguito passo passo il complesso iter burocratico e progettuale che ha coinvolto anche il Cnr e l’Università, autori della mappatura dei materiali di costruzione della chiesa e del loro stato di conservazione e resistenza. Se il cronoprogramma sarà rispettato, fedeli e visitatori potranno rientrare nella chiesa tra il 2023 e il 2024.

Carlo Venturini