San Cataldo, lo studentato è un cantiere La Regione promette: apertura nel 2023

Questi alloggi sono super richiesti dai giovani che frequentano l’ateneo pisano, ora che i corsi universitari tornano in presenza

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di Gabriele Masiero

Avrebbe dovuto ospitare alloggi per 240 studenti già dal 2019 e invece la residenza studentesca San Cataldo è ancora un cantiere del quale non si intravede la fine. E il pugno nello stomaco non è solo vedere erbacce, operai (pochi e non sempre) e mezzi d’opera rinchiusi nel recinto, ma anche perché, ora che l’università è tornata in presenza e in città si rivedono tanti studenti fuori sede, di posti letto c’è bisogno come il pane. Eppure, questo studentato (inaugurato in pompa magna almeno un paio di volte nei messi scorsi) è ancora fermo "con le quattro frecce" per citare Brumotti di ’Striscia la notizia’. La Nazione aveva già documentato nell’ottobre scorso i pesanti ritardi nella prosecuzione dei lavori. Ieri ci siamo tornati e la situazione è sostanzialmente la stessa di 7 mesi fa. Sarebbe quasi da non crederci, in una città dove il Pd, che governa in Regione, litiga con il Comune (e con la Sant’Anna) per la nascita di un nuovo studentato votando contro in consiglio comunale. Polemiche a parte, la Regione assicura che d’ora in poi si procederà speditamente. "Ci impegniamo – afferma l’assessore regionale al diritto allo studio, Alessandra Nardini – a recuperare i ritardi e sappiamo bene che quei posti letto sono essenziali, per rispondere a un fabbisogno che vogliamo coprire prima possibile".

I rallentamenti, fanno sapere dall’azienda regionale per il diritto allo studio, sono imputabile a cause di forza maggiore. "Come tutta l’edilizia pubblica e privata - si legge in una relazione degli uffici - anche il cantiere di San Cataldo ha subito un andamento altalenante a causa delle misure anti Covid e delle ripercussioni che le ondate pandemiche hanno prodotto su tutta la filiera edile anche successivamente. L’impresa costruttrice Edificanda lamenta inoltre difficoltà di approvvigionamento di alcune categorie di materiali da costruzione dovute agli effetti combinati del calo di produzione legato al Covid e dell’aumento della domanda sostenuta dagli incentivi sul superbonus, prospettando alcuni ulteriori mesi di ritardo sulle previsioni di apertura". La Regione promette che la nuova residenza universitaria aprirà i battenti nel gennaio 2023, ovvero quasi 4 anni dopo la fine lavori fissata dal bando di gara frutto di un investimento di 12 milioni di euro. E per cercare di mantenere l’ulteriore impegno preso, il Dsu fa sapere di avere "già aggiudicato la gara per la fornitura degli arredi in modo da procedere senza interruzioni all’allestimento degli interni appena l’edificio sarà terminato dal costruttore. Si cercherà poi di recuperare parte del tempo perso anche accelerando le operazioni di collaudo finali che dipendono però in parte, anche dal completamento di interventi sulla rete fognaria realizzati da altri enti". Facciamo il nodo al fazzoletto, dunque: pronti a tornare ad anno nuovo a verificare se San Cataldo sarà davvero in vita con i suoi spazi per lo studio, la socialità, sale internet sale riunioni e biblioteche.