Dal Barocco al jazz, i concerti della Normale vogliono superare il record dei 7mila spettatori dell’anno scorso. La nuova stagione parte il 18 ottobre al Teatro Verdi con il violinista llya Gringolts e il pianista Peter Laul e la campagna abbonamenti parte da venerdì 27 settembre. Realizzata grazie al contributo della Fondazione Pisa, la rassegna giunge quest’anno alla 58esima edizione. La scorsa stagione, oltre 7mila persone hanno assistito ai concerti complessivamente, un successo ricordato durante la presentazione del cartellone 2024-2025, dal direttore artistico Carlo Boccadoro, con il presidente della Fondazione Pisa Stefano Del Corso, il presidente della Fondazione Teatro Pisa Diego Fiorini, il direttore della Normale Luigi Ambrosio, l’assessore alla cultura Filippo Bedini. Contraddistinta da un’alternanza di musicisti affermati e di giovani ma sicure promesse della scena musicale, repertori tradizionali e pagine meno conosciute di grandi autori, la rassegna si dispiegherà lungo un arco di una ventina di appuntamenti. Tra le molte stelle della scena internazionali chiamate a Pisa, figurano il maestro Salvatore Accardo che si esibisce col suo Quartetto, il violinista Frank Peter Zimmerman, i pianisti Michele Campanella, Emanuele Arciuli, Maurizio Bagnini, Andrea Lucchesini e altri ancora. Alcune di queste esibizioni avverranno con il contesto strumentale dell’Orchestra della Toscana, per valorizzare al massimo ‘imponente palcoscenico del Teatro. Ambrosio commenta: "Organizzare una stagione concertistica è uno sforzo organizzativo che si dà forse per scontato, essendo questa la 58esima edizione dei Concerti, ma vedere l’affetto e la costanza con cui il pubblico ci segue ci gratifica non poco". Del Corso aggiunge: "E’ un programma di qualità, che spazia dal Barocco alla musica jazz, con esecuzioni musicali di interpreti di alto livello, italiani e stranieri. La rassegna principale, già particolarmente ricca, è poi ulteriormente impreziosita dagli appuntamenti di Scatola Sonora, un ciclo di tre eventi di musica da camera che si tengono nella Sala Azzurra del Palazzo della Carovana". Fiorini: "bambini. Poter offrire una stagione di concerti di altissimo profilo, come è quella concepita dalla Normale, innalza il valore e il ruolo del nostro Teatro". Bedini conclude, dicendo: "È questa, una tradizione che, nonostante il nostro presente caratterizzato da una deriva pseudo-culturale che investe un po’ tutti gli ambiti senza lasciare immune nemmeno quello musicale, con generi e proposte che a volte sfociano nel peggior relativismo, si impone come alternativa all’appiattimento e alla semplificazione in chiave edonistica e commerciale".
Carlo Venturini