"Non posso non replicare alle dichiarazioni di Marco Rusconi, coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia, che in un’intervista a La Nazione-Pisa ha affermato: ‘Dobbiamo riportare ai comuni un sindaco che segua gli interessi dei cittadini e non quelli del Partito Democratico’, con riferimento anche al Comune di Calci. Evidentemente Rusconi - che personalmente non ho mai visto a Calci -, oltre a non sapere che non sono mai stato iscritto al Pd (fatto che già di per sé rende comica la sua dichiarazione) o non conosce o fa finta di non conoscere la realtà di Calci, dove l’attività mia e di questa amministrazione si è da sempre contraddistinta per aver messo al primo posto, in ogni circostanza e come unico fine, l’interesse dei nostri cittadini e della nostra comunità". Parole e musica di Massimiliano Ghimenti, primo cittadino di Calci, che prosegue: "Ne sono dimostrazione le posizioni prese in passato anche nei confronti di governi di centrosinistra, per provvedimenti che consideravamo sbagliati o penalizzanti per la nostra comunità – continua il primo cittadino di Calci – -, e ne sono altrettanta dimostrazione i rapporti sempre collaborativi e costruttivi con le altre amministrazioni locali limitrofe, di qualunque colore politico, affinché si potessero raggiungere maggiori benefici nell’interesse dei cittadini calcesani".
"In quasi 20 anni di impegno per il nostro territorio e quasi 10 da sindaco – incalza – nessuno, neppure la destra calcesana che certo non ha mai lesinato critiche per la nostra amministrazione, si era mai sognato di dire una fesseria simile. Perché dire che un Sindaco, che giura sulla Costituzione e risponde ogni giorno ai propri concittadini, non fa gli interessi della comunità è un’accusa gravissima e priva di ogni fondamento per quel che riguarda il sottoscritto".
"Parole come quelle di Rusconi – conclude Ghimenti – buttate lì senza alcun esempio che dimostri ciò che sta affermando, trascendono il diritto di critica e si avvicinino alla denigrazione infondata e quindi alla diffamazione. Lo invito a chiarire pubblicamente se la sua affermazione non è accostata al mio operato, oppure a scusarsi per un’allusione inaccettabile. Gli farebbe onore farlo".