Riprogettare la sanità territoriale a Pisa: la sfida della Fondazione Maffi

La Fondazione Maffi lancia una sfida: riprogettare la sanità del territorio partendo dalle carezze. Un modello che metta al centro le persone e la buona prossimità. Un invito a cui hanno risposto istituzioni, chiesa, mondo accademico e volontariato. Una sfida per misurare l'immisurabile.

Riprogettare la sanità territoriale. La sfida della Fondazione Maffi

Riprogettare la sanità territoriale. La sfida della Fondazione Maffi

Riprogettare la sanità del territorio partendo dalle carezze. Una sfida che la Fondazione Casa Cardinale Maffi ha lanciato con il sesto meeting che ha visto riunite, all’auditorium Toniolo, le varie anime della società: politica, istituzioni, chiesa, mondo accademico, farmacie, scuola, volontariato, carcere. Una giornata intensissima di lavori e riflessioni (a partire dalla ricerca scientifica sul valore della carezza condotta in sette strutture della Maffi) all’insegna di uno slogan che dice tutto: "Io sono più di un algoritmo". "C’è un quanto ma anche un come. Possiamo essere un laboratorio importante e concreto per provare a migliorare un modello che ha bisogno di rimettere al centro le persone e la buona prossimità. Le carezze e il tempo hanno un costo. Misuriamolo insieme": queste le parole del presidente della Fondazione Maffi Franco Falorni da cui è scattato l’invito a sedersi tutti a un tavolo. Invito a cui ha risposto, tra gli altri, anche Marcello Gemmato, sottosegretario al Ministero della Salute: "Abbiamo capito che non basta pompare soldi nel fondo nazionale. Insieme a una maggiore dotazione economica servono nuovi modelli organizzativi e quello che propone la Maffi è importante. Dobbiamo tutti concorrere e contribuire alla riflessione che parte da Pisa, depoliticizzando la sanità e cercando nuovi orizzonti. Il Ministero della salute risponde: presente!". Per Antonio Mazzeo, presidente del consiglio regionale, la strada è quella di elaborare "una norma regionale che consenta di sostenere con più forza e in maniera differente modi di operare differenti. La Toscana può cogliere questa sfida. Il mio impegno sarà trovare modi e forme per essere capofila in questo percorso: noi per primi proveremo a pesare l’immisurabile". "Dobbiamo aprire un confronto - ha aggiunto l’assessore alle politiche sociali della Regione Serena Spinelli - e serve un modello di governo del territorio che non passi da efficientamento inteso come definanziamento. La strada è quella di creare alleanze e una rete di risorse, puntare su qualità dei servizi e progetti di vita. E per farlo occorre togliere, per esempio, i tetti di spesa al personale". Le conclusioni sono state affidate all’Arcivescovo Giovanni Paolo Benotto: "Allenza, formazione, competenza, persone: sono parole che nella giornata proposta dalla Maffi sono risuonate spesso. E sono la chiave per sostenere in modo differente modi di operare differenti, come è stato detto. Al di là della redditività in termini economici". Gran finale in un Verdi sold out per lo spettacolo con la regia di Lamberto Giannini e Rachele Casali, sostenuto dalla Fondazione Pisa: 40 attori tra assistiti e operatori della Maffi, con una "delegazione"i dell’associazione Holtre. Colori, musica travolgente, risate, storie, umanità che tutto è tranne che un algoritmo.