Ripristino delle dighe. I tempi si allungano. La nave per i lavori è ancora ferma a Napoli

La "Filippo" è agli ormeggi per revisione e non sono ancora pronti i massi per la messa in sicurezza delle scogliere, che devono essere estratti in cava .

Ripristino delle dighe. I tempi si allungano. La nave per i lavori è ancora ferma a Napoli

Ripristino delle dighe. I tempi si allungano. La nave per i lavori è ancora ferma a Napoli

di Enrico Mattia Del Punta

PISA

La motonave incaricata dei lavori di somma urgenza per mettere in sicurezza il litorale dopo le due mareggiate che hanno allagato abitazioni e attività commerciali a Marina di Pisa risulta, secondo il sito "marinetraffic", ancora sotto i ferri. Più precisamente, la nave è ormeggiata nel porto di Napoli. Così come aveva già dichiarato la Regione, la nave "Filippo" dell’azienda Sales di Piombino aveva dovuto interrompere i lavori di somma urgenza per effettuare una manutenzione obbligatoria. Questa revisione, aveva chiarito sempre la Regione il 20 dicembre scorso "avrebbe dovuto fermare i lavori per almeno due settimane". Tuttavia, la nave è giunta a Napoli secondo il sito che monitora gli spostamenti marittimi, esattamente la mattina del 5 gennaio.

Le tempistiche prolungate, come trapela da fonti informate, sono imputabili alle avverse condizioni del mare che hanno rallentato il viaggio della nave. In aggiunta, il materiale in preparazione alle cave di San Vincenzo non risulterebbe ancora pronto. Anche se la nave fosse a disposizione, dunque, non ci sarebbero ancora i massi. La preparazione delle rocce di "categoria 4", ovvero con un peso superiore a 7 tonnellate, non è un’operazione semplice, come spiegano gli esperti del settore. La categoria di rocce richiesta per tamponare e mettere in sicurezza le dighe danneggiate dalla mareggiata viene, infatti, estratta in cava mediante l’uso di dinamite. Per raggiungere le 2500 tonnellate, cioè la capacità di trasporto della motonave in un solo viaggio, sono necessari tempi tecnici imprescindibili.

L’azienda si era pertanto data come termine ultimo per il completamento dei lavori la fine di febbraio, per un totale di 180 giorni. Il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, aveva inizialmente assicurato sui tempi, affermando che lo stop di due settimane era stato necessario anche per "aggiustare il tiro". Aveva spiegato a La Nazione, che i tecnici avevano notato la necessità di massi più grandi e che alcuni lavori necessari a garantire la sicurezza del litorale pisano riguarderebbero per la maggiore la parte di competenza del Porto di Pisa. Lavori quest’ultimi, già annunciati dall’amministratore del Porto, Simone Tempesti. "Tutto procede regolarmente – tranquillizza sulle tempistiche il presidente Giani –, secondo le caratteristiche tecniche e il lavoro del Genio Civile". I lavori di somma urgenza, come era stato annunciato, verranno completati entro fine febbraio. L’intera operazione è costata alla Regione 1,5 milioni di euro e dovrebbe, almeno in vista del vero e proprio intervento di restyling dell’intero sistema di difesa idraulico, tamponare le parti danneggiate dalle due mareggiate.