
PISA
La sfida è aperta. Perché di questo sembra trattarsi. Una sfida tra l’amministrazione comunale impegnata a riportare pulizia e decoro sui muri della città e i vandali che a spregio li ri-imbrattano. Tra sabato e domenica, via Paoli, che fino allo scorso dicembre era stata per decenni una delle bacheche preferite dagli incivili per lasciare bestemmie, insulti, e propaganda, è stata presa di mira per nuove scritte di ribellione al decoro e di violenza. "Muri puliti, popoli muti", "Danzeremo sulle rovine di questa civiltà", "Sbirro muori" si legge sui muri ripuliti a dicembre grazie a un importante impegno di risorse del Comune in accordo con l’Università. Il fatto ha creato subito indignazione e fra i primi a insorgere c’è la consigliera comunale di Fratelli d’Italia Giulia Gambini: "Fa rabbia e stupisce, nell’era della tecnologia e dei muri social-virtuali, constatare che ci sia gente che si diverta a imbrattare quelli dei palazzi pubblici e privati".
"Questa gente – prosegue Gambini – che sui muri imbrattati chiede spazio e rispetto per il proprio ‘pensiero’, non lo sa che quelle pareti appartengono anche a loro? Che sono un patrimonio di tutti?". La consigliera di Fratelli d’Italia poi conferma: "Questi gesti hanno tutto il sapore di un atto di sfida verso questa amministrazione che per la prima volta, dopo decenni di ignavia, ha aperto una battaglia contro il degrado e contro le scritte sui muri. Vorrei ricordare – prosegue - che mai il Comune aveva chiesto collaborazione all’Ateneo e agli enti pubblici ‘vittime’ delle scritte sui muri".
"Da cittadina – afferma Gambini – mi colpisce e mi rincuora constatare che tanti cittadini sui social segnalano l’apparire delle scritte e si indignano. Significa che la battaglia contro gli imbrattamenti non ha colore politico. Per anni via Paoli, nel caso specifico, era stata abbandonata. A riguardare le foto precedenti alla ripulitura si inorridisce. A vederla dopo gli interventi era irriconoscibile e finalmente gradevole". "Tutta la città è stanca di vivere nella sciatteria e nella sporcizia creata ad arte da pochi. Lo dimostra l’enorme indignazione che suscitò, nel marzo scorso, il violento raid firmato dagli attivisti di Non una di meno, in tutto il centro storico. Una violenza inaudita, che pagheremo noi, visto che il Comune è subito intervenuto e ancora sta lavorando per rimuoverle. Insomma – conclude – non ci vogliamo abituare al degrado che qualcuno, per inciviltà o per antipatia politica, vuole continuare a portare nella nostra città".
"Quando abbiamo dichiarato guerra ai graffiti – interviene l’assessore all’Ambiente Filippo Bedini – sapevamo che la sfida sarebbe stata lunga e difficile. La risposta in termini di consenso è stata strabiliante e la situazione è complessivamente buona. C’è un gruppo di delinquenti, sempre lo stesso a giudicare dalla ‘mano’ imbrattatrice, che vigliaccamente si ostina a deturpare muri che noi e l’Università, che ringrazio ancora una volta per la collaborazione, abbiamo ripulito di recente".
"Due fattori – prosegue l’assessore – devono essere tenuti in considerazione: il primo, di tipo amministrativo, è il passaggio da AVR, che svolgeva il lavoro di imbiancatura, a Retiambiente, che ci impone di riprogettare l’affidamento; il secondo è il fattore clima, che impedisce in questo momento di intervenire nel modo corretto. Indagini verranno fatte e i controlli della municipale saranno intensificati, ma, come ho già ripetuto più volte, cogliere in flagrante questi vandali è difficilissimo. Le nuove deliranti scritte, che stiamo continuamente censendo, non rimarranno decenni come avveniva per quelle che abbiamo eliminato in questi mesi. E’ chiaro che questi stupidi con la bomboletta rallentano i nostri programmi, ma la guerra continua e sarà il Comune a vincere".