
Il film. è in programma martedì 4 febbraio al Cinema Arsenale alle 20.30. Introduce la serata. Armando Punzo anima e fondatore de La Compagnia della Fortezza
Il film documentario Qui è altrove: Buchi nella realtà scritto e diretto da Gianfranco Pannone continua il suo tour nelle sale italiane per raccontare come un altro carcere è possibile. Il film distribuito da Bartlebyfilm sarà in programma martedì 4 febbraio al Cinema Arsenale alle 20.30. A introdurre la serata Armando Punzo che, con La Compagnia della Fortezza da lui fondata, lavora da oltre 35 anni nel carcere di Volterra e il regista Gianfranco Pannone in collegamento video. Presenti alla proiezione anche Cinzia de Felice de La Compagnia della Fortezza, l’interprete Paul Cocian e Andrea Salvadori, musicista del docufilm. A moderare il dibattito Antonio Capellupo del Cinema Arsenale. A Volterra un altro carcere è possibile, dice il regista Gianfranco Pannone. A Volterra, infatti, sotto la guida di Armando Punzo è nata la Compagnia della Fortezza che ogni anno, nell’istituto di detenzione collocato all’interno della Fortezza Medicea, allestisce il suo spettacolo. Insieme ad altre compagnie teatrali che operano in vari istituti di pena italiani, la Compagnia della Fortezza anima il progetto Per Aspera ad Astra, promosso da Acri e sostenuto da 12 Fondazioni di origine bancaria, che vede allievi giovani e meno giovani conoscere da dentro il lavoro di Punzo e delle altre compagnie, confrontandosi su un altro teatro possibile. Il film arriva al cinema dopo la prima mondiale alla 65a edizione del Festival dei Popoli e il passaggio al MedFilm Festival, al Parma Film Festival – invenzioni dal vero e a Corto Dorico Film Festival.
Qui è altrove: Buchi nella realtà segue, fino al debutto, nel carcere di Volterra, le prove di Armando Punzo con i suoi attori nell’ambito del progetto teatrale Atlantis -La permanenza. Qui, con altri registi provenienti da diverse esperienze di teatro-carcere, la Compagnia della Fortezza organizza la masterclass, riunendo tutte queste realtà nel segno di un’utopia possibile. "Qui è altrove - dice Gianfranco Pannone - non è un film sul carcere, ma sul teatro in carcere che si fa linfa vitale. Ma, non si può essere insensibili alla condizione dei nostri istituti di detenzione, che quest’anno hanno registrato al loro interno una sessantina di suicidi, oltre che diverse sollevazioni per le condizioni difficili all’interno delle celle, per i detenuti come per le guardie carcerarie. L’esperienza di Volterra, che vede Armando Punzo animare da ben 35 anni la Compagnia della Fortezza, composta, insieme a dei professionisti del teatro, da detenuti-attori, è un’isola in un panorama per molti versi desolante, che ci dice: ‘un altro carcere è possibile’. Possibile nella misura in cui i detenuti sono anzitutto persone che condividono con altre persone un’esperienza unica perché fortemente umana".
"Per Aspera ad Astra – spiega il regista Armando Punzo – : attraverso sentieri impraticabili, raggiungere la luce. E la luce, le stelle, sono quelle di un’utopia concreta che si realizza lì dove è impensabile. All’inizio, forse, nessuno avrebbe scommesso su questo progetto di Teatro in Carcere. Eppure, a distanza di sette anni, è evidente a tutti che dalla nostra particolare postazione, attraverso un agire prettamente artistico, trascendiamo il carcere reale per parlare dei limiti e della prigione più ampia in cui tutti siamo rinchiusi. Per Aspera ad Astra – continua Punzo – racchiude in sé il senso dell’utopia quando si realizza. Nel suo più celebre volume, “Il Principio Speranza”, Ernst Bloch ha parlato di utopia concreta, del sogno ad occhi aperti, di quel davanti a noi che intravediamo e a cui lavorare giorno dopo giorno per realizzarlo. Ha proposto una filosofia che si oppone a una visione distopica, a una fuga dalla realtà, per arrivare a celebrare e affermare con forza le potenzialità dell’essere umano.