Protesta contro gli Invalsi: "Sono costosi e inutili"

Il sindacato Cobas in piazza XX Settembre: "No alle prove ministeriali e all’autonomia differenziata, frantumazione del sistema unitario di istruzione".

Protesta contro gli Invalsi: "Sono costosi e inutili"

Protesta contro gli Invalsi: "Sono costosi e inutili"

Le polemiche nazionali dei sindacati scolastici contro l’autonomia differenziata e le prove invalsi raggiungono anche Piazza XX settembre a Pisa. Ieri mattina al Comune di Pisa un piccolo presidio dei rappresentanti dei Cobas Scuola di Pisa, Lucca e Viareggio ha protestato in solidarietà alla manifestazione del sindacato che si è svolta a Roma sotto la sede del Ministero dell’Istruzione. Nella capitale la mobilitazione ha chiesto a Valditara di opporsi alla riforma dell’autonomia differenziata, che si sta decidendo in questi giorni in Parlamento e che, se approvata, "comporterà una frantumazione del sistema unitario di istruzione". Secondo Giovanni Bruno, dei Cobas Scuola Pisa con l’autonomia "provocherà, similmente a quanto visto con la sanità, la divisione in 20 diversi sistemi scolastici differenti tra loro. I risultati di una sanità divisa sono stati estremamente negativi ed estendere questa frammentazione territoriale ad altri aspetti del pubblico è assolutamente dannoso. Noi - conclude Bruno - ci batteremo per rispedire al mittente questa controriforma".

Anche la scelta del giorno delle proteste, 9 maggio, non è casuale: proprio ieri infatti si sono svolte le prove invalsi, i cui risultati, nelle intenzioni del Ministro dell’Istruzione, dovrebbero essere inseriti nel curriculum degli studenti. Una decisione che il sindacato scolastico osteggia con tutte le sue forze. "Le prove invalsi, istituite nel 2004, non hanno avuto nessun tipo di miglioramento della didattica e dell’apprendimento della scuola - afferma Cristina Zaccagnini, di Cobas Scuola Pisa -. Queste infatti non possono passare attraverso dei test. Visto che c’è un investimento in denaro da parte dello Stato per questi test che è molto elevato, circa 30 milioni di euro l’anno, sarebbe preferibile investire questi soldi nei bisogni reali della scuola. Ritengo penalizzante - prosegue Zaccagnini - l’intenzione del ministro di inserire i risultati dei test nel curriculum degli studenti al termine del loro percorso scolastico: è un’idea che non tiene conto dell’interezza del percorso degli alunni. Valditara ci tiene che il suo sia il ministero del Merito, ma quale merito si può mai evincere dagli invalsi, che spesso sono un coacervo di casualità?". Il sindacato ha poi approfittato dell’occasione per fare un appello alla mobilitazione "contro l’escalation militare che rischia di portarci al disastro nucleare".

Mario Ferrari