Pisa, l’ambulanza ritarda: muore d’infarto. "Mia mamma poteva essere salvata"

La figlia della vittima: "I sanitari hanno impiegato 19 minuti per arrivare. Litorale senza soccorsi di notte". Nel mirino la decisione di chiudere il punto di assistenza: il personale del 118 arriva dal centro città

Il presidio della scorsa estate contro la chiusura della Pubblica Assistenza del litorale pisano

Il presidio della scorsa estate contro la chiusura della Pubblica Assistenza del litorale pisano

Pisa, 18 marzo 2023 – «Una tragedia che si sarebbe potuta evitare se solo il litorale pisano non fosse rimasto scoperto, nel corso della notte, del servizio di emergenza sanitaria". E’ il grido di sconforto di Nika Bassi che nella sera di mercoledì ha assistito alla morte per infarto della madre Franca Rossi. Spirata a 79 anni di età, fra le braccia della figlia, mentre attendeva l’arrivo dei soccorsi. Quando è arrivato il personale del 118 "partito con un’ambulanza da Pisa", come racconta Nika Bassi, era già troppo tardi per riuscire a salvare la donna. Una vicenda che accende inevitabilmente i riflettori sulla situazione del litorale pisano dopo la chiusura della Palp, che fino a quando era in servizio era l’unico presidio socio-sanitario di riferimento. Ma anche la situazione della neonata Croce Azzurra, ancora senza sede, contribuisce ad alimentare le polemiche.

«Sul litorale, nel periodo invernale, è attivo il servizio della Pubblica Assistenza di Pisa nel turno diurno 8-20, mentre di notte partono le ambulanze da Pisa o Livorno. Una situazione che andrà a peggiorare con l’arrivo della stagione estiva e che porrà sicuramente dei nodi da sciogliere, nonostante la possibilità di beneficiare del supporto della Croce Rossa e della Misericordia", spiega Marco Lo Cicero, direttore Pubblica Assistenza Sr Pisa. Nika Bassi ripercorre quei minuti di grande sofferenza.

"Mia madre ha avuto un infarto mentre si trovava in casa da sola. E’ svenuta ed è caduta a terra, poi si è ripresa e ha trovato la forza di telefonarmi per chiedermi aiuto. Sono corsa subito ad aiutarla. Era ancora lucida, mi ha detto di aver avuto un infarto, che stava male e che non respirava. Ho chiamato l’ambulanza: erano le 21.27".

Momenti drammatici durante i quali Bassi, che ha seguito un corso di primo soccorso, ha effettuato le manovre rianimatorie. "Alle 21.38 ho richiamato il 118 per sapere a che punto erano i soccorsi, mi hanno risposto che l’ambulanza era ancora in viaggio. E’ arrivata intorno alle 21.46, ma era troppo tardi. Mia madre aveva smesso di respirare. E’ morta tra le mie braccia", racconta con un filo di voce. "Fa male rimanere impotenti di fronte alla morte e sapere che probabilmente se i soccorsi fossero partiti da Marina, mia madre si sarebbe potuta salvare".

La donna in passato era già stata colpita da quattro infarti e l’arrivo dei medici si era sempre rivelato provvidenziale. "Agire in tempo è essenziale – evidenzia Bassi – ma purtroppo sono stati persi minuti fondamentali che le avrebbero potuto salvare la vita. Una tragedia che si sarebbe potuta evitare se solo prevalesse il senso civico, visto che la maggior parte dei residenti è prevalentemente anziana e per questo c’è maggior bisogno di un presidio sanitario fisso".