Piazza Dante e gli alberi: "Stop potatura selvaggia. Qui abbandono e furti. Poche le telecamere"

I residenti denunciano: "Tagli alle piante vietati in questo periodo" .

Piazza Dante e gli alberi: "Stop potatura selvaggia. Qui abbandono e furti. Poche le telecamere"

Piazza Dante e gli alberi: "Stop potatura selvaggia. Qui abbandono e furti. Poche le telecamere"

"Abbiamo fermato una potatura selvaggia ai danni di quattro querce". Lo dicono alcuni residenti e commercianti della centralissima Piazza Dante Alighieri a Pisa. Gli stessi denunciano: "C’è un cantiere fermo da 12 anni ed una vecchia edicola che cade a pezzi visto che è chiusa più o meno, da 14 anni".

Ed ancora, viene segnalato il furto di due grosse botti che fungevano da appoggio alla clientela del bar l’Avana che si trova nella stessa piazza.

"Qui mancano le telecamere. Ci sono solo quelle della banca".

Claudio Ghelardoni, residente della piazza e associato al comitato di Santa Maria, racconta: "Quando abbiamo visto il primo taglio "selvaggio" alla prima quercia, c’è stato un’indignazione spontanea di tutti quanti: sia di noi residenti che dei commercianti ma anche di semplici passanti".

Stando al racconto dei residenti, non sono state fornite informazioni soddisfacenti da parte della ditta. "Le potature e le capitozzature – riprende Ghelardoni – sono vietate in questo periodo. Come si vede, ci sono foglie nuove. La pianta è in pieno rinnovamento. Avrebbero dovuto potare i rami secchi, secchi da anni, alla enorme magnolia e non alle querce".

Piazza Dante è stata riqualificata con un piccolo parco per bambini (tre fori con reti elastiche per i salti), una distesa di ghiaia per tappare le buche e nuove alberature. "Sì, tra queste esilissime alberature c’è l’acero che secondo noi non ci azzecca nulla. Poi ci sono due alberi di arancio che come comitato, abbiamo voluto in quanto via l’Arancio corre parallela alla piazza. In questo caso, il Comune ci ha ascoltato": dicono dal comitato di Santa Maria.

Venendo alle restanti segnalazioni, i residenti ci indicano un cantiere con tanto di impalcatura "dove non lavora nessuno da almeno un decennio".

Il cantiere è del ministero dei beni culturali e serviva per il rifacimento e messa in sicurezza della biblioteca de La Sapienza, il cuore universitario pisano.

Ora è abbandonato da tempo ed è quindi ricettacolo di degrado.

Poco più in là, c’è un altro ricettacolo di sporcizia che è l’edicola. I residenti non si ricordano da quanto tempo sia chiusa, "dieci anni? 14 o 15? Chi se lo ricorda. Cade a pezzi".

Il furto delle due botti è avvenuto nella notte tra mercoledì e giovedì. Non c’erano testimoni, assente anche la videosorveglianza.

"Mancano le telecamere su tutto il lato che costeggia la piazza lato via l’Arancio. Ci sono solo quelle alla cancellata della banca": riferiscono ancora i residenti.

Il Comune, nel rispetto delle indicazioni della Sovrintendenza, ha riqualificato una porzione della piazza con un investimento di circa 50mila euro comprensivo anche di un sistema di irrigazione automatico.

Ora, però, si chiede di procedere sul restante della piazza con una grande attenzione al verde e con la rimozione di strutture che cadono a pezzi ormai da decenni.

Carlo Venturini