Parco di San Rossore, Pisa: Legambiente pronta alle barricate per i nuovi confini

Il Piano Integrato per il ridimensionamento dei confini del Parco di San Rossore è stato riconosciuto come valido dai pareri del Comitato Scientifico e della Consulta Tecnica Regionale. Legambiente si dice pronta a protestare se verrà meno la tutela dell'integrità del Parco.

Il Piano Integrato per il ridimensionamento dei confini del Parco di San Rossore va avanti. Nelle ultime settimane, i pareri del Comitato Scientifico e della Consulta Tecnica Regionale per le Aree Protette e la Biodiversità, pur con qualche riserva, hanno riconosciuto il valore del lavoro istruito dall’Ufficio di Piano e la solidità normativa del Piano stesso. "Il Piano – scrive in una nota Legambiente -, prevede la suddivisione del territorio in zone a diverso grado di protezione e sarà disciplinato dalle Norme Tecniche di Attuazione e gestione (Nta), non ancora rese pubbliche. Queste saranno composte da numerosi articoli che dovranno specificare anche le possibili destinazioni d’uso e gli interventi ammessi". Queste norme secondo Legambiente dissiperanno i dubbi circa la valenza della pianificazione territoriale attuata dal Parco. "Le proposte di ridimensionamento di alcune aree, sono dell’ordine di alcune centinaia di ettari – continua la nota della Direzione Regionale e dei Circoli di Pisa e della Versilia di Legambiente -. Fra tutti, spicca il Comune di Pisa, che ha chiesto la riduzione del perimetro del parco di ben 5 aree, per oltre 300 ettari, per garantire lo sviluppo urbanistico della città, l’incremento dell’aeroporto, lo sviluppo delle attività produttive nell’area dei Navicelli".

Legambiente si dice pronta a dure manifestazioni di protesta se verrà meno la tutela dell’integrità del Parco e della biodiversità. "È sorprendente che le forze di opposizione si siano concentrate nello stigmatizzare il comportamento del Parco e non abbiano minimamente chiesto conto al Sindaco di Pisa, di queste richieste, che per fortuna il Parco non ha accettato" denuncia Legambiente. Nelle criticità segnalate dal Comitato Scientifico: la necessità d’includere in area interna alcune zone di elevato interesse naturalistico, come le dune di Calambrone, i boschi di Coltano ed alcune aree del Padule di Massaciuccoli. Su questo l’associazione ambientalista si augura "che la Regione non sia condizionata dalle pressioni locali e che risolva queste criticità".