REDAZIONE PISA

Ottomila firme per chiedere le dimissioni di Bani

Oltre 8mila firme raccolte per le dimissioni del presidente del Parco Lorenzo Bani e per bloccare la costruzione della caserma...

Oltre 8mila firme raccolte per le dimissioni del presidente del Parco Lorenzo Bani e per bloccare la costruzione della caserma al Cisam. Il movimento no Base dà appuntamento martedì 17 alle 15 presso il Consiglio regionale per la consegna delle firme ed un presidio-mobilitazione.

Gli organizzatori del movimento dicono: "Lo abbiamo detto dall’inizio della nostra lotta e lo ribadiamo: chi vuole sacrificare la nostra terra al servizio della guerra, deve prendersi le responsabilità delle proprie scelte. Da quasi un anno abbiamo avviato la raccolta firme per le dimissioni di Lorenzo Bani, l’attuale Presidente dell’Ente Parco San Rossore. Oggi quella petizione ha raggiunto migliaia di firme, 8000 tra cartacee e online al momento in cui scriviamo, che parlano chiaro: chi ha proposto di costruire la base nel Parco, che prevede tra le altre, l’abbattimento di migliaia di alberi, deve dimettersi. Sappiamo bene come Bani rappresenti la punta dell’iceberg di una classe politica indirizzata trasversalmente a soffiare sui venti di guerra e sulla militarizzazione dei territori come volano economico: un sistema bellico che abbiamo il dovere morale di fermare, per questo tante realtà collettive, cittadini e cittadine singole hanno proposto e firmato la petizione".

Il progetto della nuova base militare è secondo il movimnto: "emblematico di come si possa passare sulle teste della popolazione, lasciata all’oscuro dei reali progetti della nuova infrastruttura nella totale assenza di trasparenza, e come si possa mettere a repentaglio la sicurezza collettiva delle persone e l’integrità dell’ambiente a favore di chi fa affari sull’economia di guerra. Oltretutto nell’attuale area Cisam è presente un reattore nucleare in dismissione, e con esso una notevole quantità di materiale radioattivo. Non è noto come sia possibile "bonificare" quell’area, senza il pericolo di un potenziale disastro ecologico. Non è accettabile, come invece sta facendo il presidente Lorenzo Bani, che si consideri come compensazione una bonifica che avrebbe dovuto essere pretesa e completata già da molti anni. Intano 8 milioni di euro sono già stati stanziati per affidare la progettazione del "I lotto della sede dei reparti speciali dell’arma dei carabinieri" primo appalto di un’opera che costerà 520 milioni di euro".

Carlo Venturini