Eseguita una nuova misura, non per omicidio ma per rissa, la rissa all’interno della quale sarebbe nato il delitto. Ilyes Amri (nella foto), 27enne di origini tunisine, era morto con una coltellata al petto che gli aveva raggiunto il cuore durante la sera del 5 gennaio, sotto i portici di piazza Vittorio Emanuele. In carcere con l’accusa di omicidio si trova ancora Shota Javshanashvili, tutelato dagli avvocati Marco Meoli e Tiziana Mannocci: si era presentato dai carabinieri, dopo aver saputo dalla moglie che lo stavano cercando. "Non conoscevo la vittima", ha detto. I carabinieri del Norm, coordinati dal pubblico ministero Egidio Celano, sono arrivati a lui e agli altri indagati attraverso le testimonianze e le immagini delle telecamere delle Poste.
A quella lite avrebbero infatti partecipato, in tutto, una decina di persone, sei di origine tunisina e tre di origine georgiana, mano a mano individuate e arrestate. Per alcuni di loro era stata eseguita l’ordinanza il 21 gennaio, poi, un ulteriore co-rissante di origine tunisina era stato arrestato a febbraio.
Uno dei dieci è stato arrestato recentemente dai carabinieri che hanno passato al setaccio le immagini della videosorveglianza, dopo aver raccolto testimonianze e in seguito a controllo specifici. L’uomo, anche lui di origine tunisina - e anch’egli indagato per rissa aggravata in concorso - concluse le ricerche svolte dai militari della Compagnia di Pisa, si è scoperto essere in Francia. Proprio nel Paese oltralpe, grazie alla collaborazione internazionale tra organi di polizia, è stato preso nei giorni scorsi dalle autorità locali, su mandato di arresto europeo emesso dall’Autorità Giudiziaria pisana.
Ancora da chiarire il perché del delitto. Si è detto più volte che la causa potrebbe essere stata un acquisto di droga non andato a buon fine.
La famiglia, che si costituirà parte civile nel procedimento, si è rivolta all’avvocato Gabriele Dell’Unto. A breve si terrà l’udienza preliminare per nove persone (seguite, una, parente della vittima, dallo stesso Dell’Unto, le altre dagli avvocati Sara Baldini, Dario Scordo, Enrico Roccasalvo, Walter Felice, Ottavio Bonaccorsi e Roberta Signorini). Sono tre georgiani e sei tunisini che a vario titolo e con diverse responsabilità sarebbero stati presenti quella sera in cui perse la vita il 27enne.
A. C.