
Vanno avanti da due giorni senza sosta i lavori per ricavare tre aule scolastiche all’interno di alcuni spazi di Officine Garibaldi che ospiteranno due classi quarte e una quinta del Liceo Scientifico ’Buonarroti’. "Un edificio dentro l’edificio – lo definisce il direttore delle Officine Garibaldi, Samuele Freggia –. Stiamo cercando di creare due entità separate sotto lo stesso tetto: il personale degli uffici usufruirà di un’entrata laterale e continuerà la propria attività al primo piano , mentre gli studenti si serviranno dell’ingresso principale per raggiungere le aule scolastiche sono poste al piano terra. Il bar all’interno della struttura riaprirà il 20 settembre e sarà a disposizione anche degli studenti durante la ricreazione. La biblioteca, invece, resterà chiusa la mattina e sarà aperta al pubblico solamente il pomeriggio dalle 14.30 alle 19".
All’entrata dell’edificio una bellissima esposizione di opere d’arte accoglie il pubblico: "La speranza è quella di poter mantenere aperta la mostra – afferma Freggia –, ma ciò dipenderà da come funzionerà la nuova gestione con la presenza degli studenti". Durante questa settimana i lavori saranno in continua evoluzione anche per permettere di liberare una sala congressi che da oggi ospita una classe, ma da dicembre andrà liberata perché "sarà occupata dai corsi di formazione dei medici del Meyer di Firenze per una durata di tre anni – spiega il direttore –. Il prossimo weekend dovremo terminare i lavori di realizzazione di un’altra aula all’interno di un’ala della biblioteca in cui saranno trasferiti gli studenti di una classe".
Se da un lato questo nuovo assetto allevia la tensione di una struttura in sofferenza come il ’Buonarroti’, è necessario fare i conti anche con l’altra faccia della medaglia, ossia l’azzeramento degli eventi culturali alle Officine, da tempo polo di riferimento in città. "Per l’intera permanenza delle classi (in assenza di alternative, anche per tutto l’anno scolastico) la struttura non ospiterà eventi – evidenzia Freggia – mentre per gli appuntamenti già in calendario cercheremo un’altra struttura che possa ospitarli. Stiamo valutando diverse opzioni tra cui gli Arsenali Repubblicani e la Stazione Leopolda. L’unico timore è che questa decisione possa provacarci un danno di immagine nel settore dell’organizzazione di questi eventi eventi".
Nonostante questi rischi la voglia di non restare indifferenti di fronte ad un’emergenza ha spostato l’ago della bilancia verso la decisione di mettere a disposizione gli spazi ad uso scolastico. "Di strategico nella nostra scelta non c’è niente – conclude Freggia – dato che dal compenso che riceveremo dovranno essere detratte varie voci di spesa. Per noi non sarà un guadagno. Abbiamo considerato doveroso rispondere alla chiamata della Provincia di Pisa, calandoci anche nei panni degli alunni e delle famiglie e di conseguenza ci siamo messi subito lavoro per trovare una soluzione. Del resto siamo pisani e ci teniamo a contribuire a sostenere la nostra città anche nel momento del bisogno".
Ilaria Vallerini