Nuova Arena, c’è anche un piano B Progetto snello e più capienza

L’alternativa prevede un investimento diretto da parte di Knaster di circa 18 milioni di euro

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La geografia dell’impiantistica sportiva pisana è in procinto di subire profondi mutamenti nei prossimi mesi e anni. Da una parte il centro sportivo che sorgerà a Gagno, cui sarà imminente l’inizio dei lavori nelle prossime settimane, dall’altra il progetto legato al restyling dell’Arena Garibaldi, di cui si parla ormai dal 2017 e su cui ci sono alcune novità, legate alle ultime riunioni del lunedì e del giovedì che dirigenti e tecnici addetti ai lavori stanno tenendo, periodicamente, spesso anche in videoconferenza tra Pisa, Milano e gli uffici americani e inglesi legati alla proprietà nerazzurra. Da quanto emerge infatti il piano economico finanziario sarebbe in via di definizione, così come il progetto definitivo ad opera dello studio di architettura Populous, ma l’ultima novità è legata a due piani ben distinti legati al restauro dello stadio pisano. Da una parte il piano A che, come noto, prevede un investimento da 30 milioni di euro con la realizzazione di un progetto al cui interno lo stadio possa diventare anche un contenitore di eventi e attività commerciali, per vivere di vita propria al di là del progetto sportivo, diretta emanazione del preliminare di Iotti+Pavarani. Dall’altra invece un piano B che sta prendendo piede più recentemente. Il patron del Pisa Alexander Knaster infatti potrebbe interrompere le trattative col colosso Legends, protrattesi molto a lungo, per prendere in mano la situazione in prima persona, con un investimento diretto di circa 18 milioni di euro.

Il nuovo progetto definitivo, se verrà scelto questo secondo piano, sarà molto più snello del precedente e prevedrà sempre l’abbattimento delle due curve, ma vedrà anche la nuova Arena Garibaldi essere più improntata all’evento sportivo e meno alle iniziative collaterali, con un minore impatto ‘commerciale’ sull’impianto. Il proprietario del 75% delle quote avrebbe anche come ipotesi quella di un aumento deciso della capienza rispetto ai 16.800 posti previsti dal preliminare e punta alla costruzione di un impianto modulabile, che possa essere espanso anche in seguito, con successivi lavori.

Tutto però rimanendo nel solco e nei canoni della variante urbanistica approvata apposta per il restyling ormai due anni fa, con il Comune di Pisa che avrebbe ribadito come non si possa uscire da quei canoni. Nessuno infatti avrebbe intenzione di toccare nuovamente la variante così come è stata approvata, a meno di volersi avventurare nuovamente in una nuova Odissea burocratica. Il Pisa del tycoon Knaster, sia dal punto di vista sportivo, sia da quello societario, con le nuove infrastrutture, sta di fatto nascendo in questi mesi, dopo un anno di assestamento e programmazione strategica. Nessuna novità infine, per un aumento di capienza per la prossima campagna abbonamenti, che inizierà tra circa una settimana. Fin quando non partiranno i lavori di restyling, si rimarrà sui 9942 spettatori, a meno di colpi di scena.

Michele Bufalino