REDAZIONE PISA

"Nomine: perché 40 emendamenti"

Il consigliere comunale Enrico Bruni critica il nuovo atto di nomina dei rappresentanti del Comune, definendolo insufficiente e poco trasparente. Il Partito Democratico ha presentato emendamenti respinti dalla maggioranza, che ha eliminato vincoli di pubblicità e trasparenza.

"Nomine: perché 40 emendamenti"

"Il nuovo atto di nomina dei rappresentanti del Comune in aziende, enti e istituzioni è a dir poco insufficiente per un Comune come il nostro – afferma il consigliere comunale Enrico Bruni – per questo come gruppo del Partito Democratico avevamo presentato circa 40 emendamenti". "In commissione la Giunta era stata molto vaga rispetto alle domande poste dai commissari di opposizione – spiega Bruni – nascondendo dietro frasi di circostanza scelte altamente impattanti per la conduzione dell’Ente come la rimozione del vincolo del doppio mandato per gli amministratori. Dopo la discussione anche in Consiglio, possiamo dire che una simile scelta non trova giustificazione se non quella di soddisfare certi equilibri tra i partiti della maggioranza. A fronte di una scelta a dir poco singolare, però – continua – la destra con questo nuovo atto fa passi indietro su più fronti, eliminando tutti i vincoli di pubblicità che garantivano la trasparenza rispetto alle nomine, gli strumenti quali i report sull’attività degli amministratori e le misure che disciplinavano il rapporto col consiglio comunale". "Nessuna volontà di ostruzionismo – risponde Bruni a quanto affermato in aula dal capogruppo della Lega Pasqualino – avevamo presentato emendamenti migliorativi che riportavano garanzie rispetto alla parità di genere e al rapporto col Comitato Pari Opportunità, alla pubblicità delle nomine e alla partecipazione dei cittadini nelle scelte dell’amministrazione rispetto alla conduzione di aziende, enti e istituzioni interessate, ma con fare autoritario e arrogante i consiglieri di maggioranza hanno chiuso al dialogo, e bocciato in tronco tutte le proposte della minoranza. Dove governano loro non c’è spazio né per la partecipazione o il coinvolgimento della cittadinanza. Ma l’atto di indirizzo votato non è di certo all’altezza della nosta città".