
Figuranti con uniformi nazisti (Foto di repertorio)
Pisa, 26 aprile 2018 - «La colonna della libertà con i mezzi storici della seconda guerra mondiale passa da San Miniato, Pontedera, Cascina, Pisa, Viareggio, Pietrasanta e La Spezia. Ma chiaramente la polemica è solo a Cascina perché qui c'è il sindaco della Lega».
Lo afferma su facebook il sindaco di Cascina (Pisa) Susanna Ceccardi, in merito alle polemiche sulla rievocazione storica prevista per domani da parte di Leu e Pd. «I sagaci amici della sinistra - aggiunge Ceccardi - contestano soprattutto la ricostruzione storica del comando dell'esercito tedesco all'ex Pretura di Cascina. Allora, perché non andate a contestare la presenza dei figuranti tedeschi nei film di guerra, nelle rappresentazioni teatrali, nei musei?».
La parata, sottolinea ancora il sindaco su facebook, prevede anche che «la colonna della libertà con mezzi americani passerà nel centro cittadino liberando la città alle 14.30, ricordando così i giorni della liberazione. Cosa c'è di male in tutto questo?». Critico anche il parlamentare leghista Edoardo Ziello: «Nessuno ha mai parlato di una parata militare - dice su facebook -. Si tratta di una semplice rievocazione storica, accompagnata dalla presenza di personalità autorevoli e di comprovata fede antifascista come il professor Ciavattone e il sindaco Susanna Ceccardi».
Per il deputato del Carroccio Manfredi Potenti, «si è sollevato un inspiegabile 'putiferio mediaticò per il mero episodio dell'organizzazione da parte del Comune di Cascina di una manifestazione, consistente nel passaggio della Colonna della libertà con figuranti in divisa, siamo all'assurdo».
«Non ci riusciranno a cancellare questa storia: le buffonate non ci riusciranno, gli sfregi non ci riusciranno, dovranno arretrare su questo fronte», è il commento del presidente della Regione Enrico Rossi sulla rievocazione.
«A tutto questo bisogna opporsi con serietà con fermezza - ha detto Rossi, a margine di un briefing con la stampa - perché rischiamo di segare l'albero su cui siamo seduti, una Costituzione antifascista che siamo impegnati a realizzare». Per il governatore toscano «ci hanno già provato nel 1994, ci stanno riprovando ora a tagliare la nostra storia, le nostre radici. Mando un messaggio: non ci riusciranno». In particolare Cascina, ha concluso Rossi, «a me ricorda Comasco Comaschi, un anarchico ebanista che era un Ardito del popolo e che fu barbaramente ucciso nel 1922. Ecco, Cascina più che le divise tedesche fa bene a celebrare Comasco Comaschi».