Pisa, 22 luglio 2014 - SCOPPIA il caso Mura di Pisa, dopo che il sindaco Filippeschi ha annunciato la riapertura alle passeggiate in quota di un tratto restaurato e l’affidamento temporaneo- deliberato dalla Giunta - della gestione all’associazione Amur. «Siamo di fronte a un atto che anziché seguire le normali vie di affidamento dopo adeguata pubblicizzazione e discussione in consiglio comunale, preferisce muoversi per vie private e politiche — tuona Una Città in Comune —. Il fatto sarebbe già di per sé grave e avviene in un momento in cui è aperto il dibattito sul volontariato non retribuito nel settore dei beni culturali». Il riferimento è al verbale firmato in Prefettura con cui si affidava agli Amici dei Musei «monitoraggio e minuta manutenzione del patrimonio storico-artistico cittadino». Una città in Comune ribadisce: «La minuta manutenzione non può essere affidata ad altri che ai professionisti del settore e la Soprintendenza non può essere scavalcata da altri organi, per giunta incaricati dal Comune». «Tutto questo avviene in barba alla discussione avviata da professori e studenti dell’Università di Pisa sul ruolo dei professionisti del settore che per svolgere quelle stesse mansioni dovrebbero essere assunti con regolare bando».
«Apprendiamo - si legge nel comunicato di Una città in Comune - che l’Amministrazione Comunale intende dare in concessione all’associazione Amur la gestione della piccola porzione di camminamento delle mura storiche che va da piazza Manin alla Porta del Leone. Lo ha annunciato il sindaco Filippeschi nel corso di una cena, organizzata dalla stessa associazione, il 18 luglio scorso, presentando a Ilario Luperini (presidente di Amur e presidente del Consiglio Territoriale di Partecipazione 5, nonché ex presidente del Teatro Verdi) il testo della convenzione che la giunta ha deciso di stipulare. Siamo di fronte all’ennesimo atto che, anziché seguire le normali vie di affidamento dopo adeguata pubblicizzazione e magari discussione in consiglio comunale, preferisce muoversi per vie private e politiche. Il fatto sarebbe già di per sé sufficientemente grave, anche se prevedibile. Ciò avviene in un momento in cui in città si è aperto un ampio dibattito sul volontariato non retribuito proprio nel settore dei beni culturali. L'assessore Danti ha seguito la lunga discussione, che ha portato il prefetto Tagliente a prendere le distanze da quell’accordo - di cui egli stesso era il promotore - che intendeva affidare all’Associazione Amici dei Musei e Monumenti Pisani "monitoraggio e minuta manutenzione” del patrimonio storico-artistico cittadino. Difatti, la minuta manutenzione non può essere affidata ad altri che ai professionisti del settore e la Soprintendenza non può essere scavalcata in alcun modo da altri organi, per giunta incaricati dal Comune! Invece, veniamo a sapere che lo stesso sindaco che non ha risposto alle tante lettere protocollate inviategli dal "Coordinamento di cittadini attivi e professionisti - per i beni culturali” ha partecipato a una serata dell’associazione Amur e, in quell’occasione, ha promesso di affidare ai volontari, seppur temporaneamente, la gestione di un piccolo tratto di mura, la “pulizia e la piccola manutenzione dell’ingresso alla Torre di Santa Maria e alle scale di accesso e del camminamento attualmente visitabile”. Ci domandiamo se la Soprintendenza di Pisa sia al corrente di questa decisione e se ne seguirà i lavori. Nella stessa bozza di convenzione si parla di organizzazione “di materiale informativo telematico da collocare lungo il percorso accessibile”, ma anche di "organizzazione, previa prenotazione, di visite gratuite da parte di gruppi di cittadini, turisti e scuole”. Tutto questo avviene in barba alla discussione avviata in città da professori e studenti dell’Università di Pisa proprio sul ruolo dei professionisti del settore, vale a dire storici dell’arte e archeologi qualificati, che per svolgere quelle stesse mansioni dovrebbero essere assunti con regolare bando".
LA DELIBERA accende anche gli animi di alcuni cittadini anche su Facebook, che sulla bacheca dell'associazione culturale Artiglio, in prima linea da mesi sulla scottante questione del volontariato nei beni culturali, scrivono: «Gli amministratori locali, che non hanno mai risposto alle nostre lettere, affidano la gestione volontaria delle Mura all’associazione Amur guidata da Mariagiulia Burresi e Ilario Luperini. Ma non sarebbe necessario — chiedono — un bando di gara per l’assegnazione? Inoltre, una piccola porzione di mura fu aperta al pubblico anni fa e gestita dall’Opera del Duomo che, dopo un anno, non ritenne più possibile continuare a sostenere le spese di custodia, guardiana e sicurezza. Come si pensa di risolvere il problema grazie ai volontari di qualche associazione amica? E il lavoro non retribuito? E i professionisti del settore, storici dell’arte e archeologi, restauratori e guide turistiche?». L'affidamento con delibera di Giunta all'associazione è bollato così da alcuni: "E' la solita gestione casalinga".