
Il ritrovamento del cadavere vicino al fiume
Ponsacco (Pisa), 12 febbraio 2023 – Un corpo incagliato in un canneto del fiume, non troppo lontano dall’abitato. Più in là gli indumenti, i primi ad essere ritrovati. E a raccontare, dopo quasi cinque giorni in cui il territorio è stato battuto palmo a palmo da un imponente dispiegamento di forze, che le ricerche di Veronica Manganese, 23 anni, di Ponsacco, erano arrivate al capolinea. Per gli inquirenti – conducono le indagini i militari della stazione di Ponsacco e della compagnia di Pontedera, al comando del tenente colonnello Carmine Gesualdo – è iniziato nella tarda mattinata di ieri un’altro capitolo: chiarire cos’è successo, scrivere il copione di un allontamento iniziato martedì mattina, quando la ragazza si è incamminata a piedi lasciando a casa cellulare e soldi, e finito nelle acque gelide dell’Era dov’è stato trovato il corpo. Senza, al momento, escludere nulla a priori. Tutte le ipotesi restano in piedi. Le indagini – si apprende – sono, infatti, in pieno svolgimento e si muovono a trecentosessanta gradi, valutando ogni scenario possibile in attesa delle risposte, decisive in questo caso, degli accertamenti sul corpo che è stato trasferito, nel pomeriggio stesso del ritrovamento, in medicina legale a Pisa.
E’ stato l’elicottero dei vigili del fuoco a setacciare un lembo di territorio che le ricerche avevano messo sotto la lente da due giorni, seguendo anche testimonianze e indicazioni di chi aveva visto la giovane proprio quella mattina. Per primi sono stati trovati i vestiti, appunto, poi la visione dall’alto ha consentito di mettere a fuoco una sagoma nella vegetazione, forse trascinata lì dalla corrente. Il corpo, ieri, ha ricevuto una prima ricognizione esterna sul posto da parte del medico legale. Ma ulteriori accertamenti potranno essere disposti nelle prossime ore dalla Procura di Pisa. Gli inquirenti hanno già sentito persone e, si apprende, continuano a sentirle, in cerca di elementi utili e di riscontri da "rileggere" poi, alla luce di certezze scientifiche sulle cause del decesso.
Qualcuno avrebbe sostenuto di aver visto la ragazza mercoledì pomeriggio, diverse ore dopo l’allontanamento. Al vaglio dei carabinieri ci sono anche le immagini registrate dalla fitta rete di telecamere sul territorio che potrebbero rimettere in fila la sequenza dei fatti della giornata di martedì, quando tutto è iniziato. In questi giorni sono state battute strade, setacciati boschi e casolari abbandonati della zona. In campo vigili del fuoco, protezione civile, droni per scandagliare dall’alto. Un lavoro capillare scattato subito dopo l’allarme perché le prime ore, quelle immediatamente successive alla scomparsa, sono fondamentali per trovare le persone "inghiottite" dal mondo. La prima battuta con i cani molecolari non aveva dato risultati significativi: solo per un tratto, piuttosto breve, i cani avevano seguito un percorso senza però tracciare una pista. L’appello lanciato via Facebook da chi conosceva Veronica dopo la denuncia di scomparsa dei familiari aveva ottenuto subito decine di condivisioni perché la giovane, laureata e al momento senza occupazione – nei mesi scorsi aveva manifestato la volontà di trasferirsi a Milano per studiare ancora e cercare lavoro – era molto conosciuta e aveva tanti amici.
“Una ragazza dolcissima e sensibile", la descrivono tutti. Le amiche hanno condiviso sui social le foto lanciando appelli. E da ieri, appresa la notizia del ritrovamento del corpo, la piangono sui social. "Non vedevo l’ora di reincontrarti... purtroppo non sará cosi", sono le prime parole a spuntare sulla bacheca della 23enne, qualche attimo dopo il recupero del cadavere e il suo trasferimento nelle fredde stanze della medicina legale. Alla scienza medica spetteranno le risposte, alle indagini toccherà circostanziare i fatti scandagliando senza tralasciare alcun dettaglio. Ma intanto un velo di profonda amarezza ha come coperto, ieri, il primo sole tiepido di quest’inverno sulla piccola comunità di Ponsacco costretta a digerire e spiegarsi un tremendo lutto.