Caduti. E abbattuti da un furgone. La stele mai riparata

Barbaricina, anche il parroco protesta per la stele devastata e mai riparata

Il monumento danneggiato

Il monumento danneggiato

Pisa, 11 febbraio 2019 - Barbaricina, poveri caduti! Il piccolo monumento che li ricorda è stato ancora una volta danneggiato da un mezzo in manovra. Era stata riparata poco tempo fa un colonnino divelto e ora questo nuovo incidente. Quel che colpisce di questa stele, che è situata appena dopo la chiesa di Sant’Apollinare, non è soltanto il nuovo danno causato al muretto di recinzione ma le condizioni generali nelle quali è tenuta da anni: annerita dal tempo, sono ormai quasi illeggibili i nomi dei caduti che vi sono ricordati.

"Ho segnalato più volte – dice il parroco, don Claudio Bullo – il danno subito dal monumento e il suo degrado ma senza risultati". E il dottor Stefano Mazzanti, che abita a poche decine di metri, osserva: "Questo oblio contrasta con la grancassa della retorica che certamente fu fatta quanto questi stessi giovani furono chiamati a combattere, e con la grancassa per il loro ritorno, ormai chiusi nelle bare di legno. Ma poi, dedicata la stele a quegli uomini che erano stati strappati alle famiglie, nessuno sembra più ricordarsi di loro".

Nel 2000, un gruppo di insegnanti sapienti della vicina scuola elementare “Enrico Toti” attivò gli alunni della V A e della V B per una ricerca su quella stele che era posta nel cuore di Barbarcina. Dalla ricerca degli alunni uscì anche una pubblicazione molto interessante nella quale erano stati anche inseriti i ricordi di personaggi noti di Barbaricina come il maestro Aldo Benvenuti, di recente scomparso. E’ da quella pubblicazione che oggi si possono raccogliere informazioni utili a fare comprendere come sarebbe importante per l’intera comunità che si intervenisse sul piccolo monumento per la dignità, oltre che per il ricordo, di quei caduti riparando il recente danno fatto alla recinzione ma anche riportando il marmo alle condizioni originarie. Dal lavoro che nel 2000 che fu coordinato da cinque maestre si apprendono alcune notizie.

Vi si legge che “il monumento è in marmo, con le scritte in bronzo ed è recintato da una cancellata di ferro. In alto, porta la scritta “Barbaricina e San Rossore ai caduti per la Patria”. Il monumento fu inaugurato il 22 dicembre del 1928 alla presenza delle massime autorità cittadine, con la banda dei ferrovieri che intonò motivi patriottici. Il parroco di Barbaricina don Lelio Tilli benedì quel marmo che simboleggiava l’estremo sacrificio di tanti giovani. Oltre all’elenco di quanti persero la vita nella Grande Guerra, nel 1945 furono aggiunti i nomi dei caduti di Barbaricina e San Rossore nel secondo conflitto mondiale.

Renzo Castelli