Minacce di morte al sindaco Di Maio: "Simili gesti non restino impuniti"

Il primo cittadino di San Giuliano Terme finito ’sotto tiro’ di un anonimo dopo il caso dell’ordinanza (poi sospesa e in via di ritiro ) sul contenimento del piccioni nei cimiteri di Orzignano e Pontasserchip.

Minacce di morte al sindaco Di Maio: "Simili gesti non restino impuniti"

Minacce di morte al sindaco Di Maio: "Simili gesti non restino impuniti"

di Enrico Mattia Del Punta

PISA

Minacce di morte e odio verso le amministrazioni comunali. Succede anche a San Giulian Terme. Nei giorni scorsi, una polemica feroce e che si è conclusa in maniera pacifica e rapida, ha scosso palazzo Niccolini. A seguito delle diatribe sull’ordinanza per il contenimento dei piccioni, ora sospesa mentre a breve verrà revocata, alcuni gruppi animalisti avevano organizzato una manifestazione di protesta con tanto di invio di e-mail di disapprovazione nei confronti del sindaco di San Giuliano, Sergio Di Maio. Tra queste anche una che conteneva minacce prese molto sul serio dal primo cittadino.

Sindaco Di Maio, lei ha ricevuto delle minacce gravi e pesanti a lei, alla sua famiglia e agli uffici comunali. Innanzitutto vogliamo esprimerle la solidarietà anche a nome de La Nazione. Ma la domanda sorge spontanea: fare il sindaco significa anche finire sotto tiro da parte di chi non accetta ‘le regole del gioco’ della democrazia e ricorre a metodi intimidatori per far passare le proprie idee? Le era mai successa una cosa del genere?

"Vi ringrazio per la vicinanza. Il mio modo di lavorare è da sempre improntato all’ascolto delle persone che ogni giorno mi fermano per strada o mi scrivono, San Giuliano Terme non è un piccolo Comune ma, come è giusto che sia, ha bisogno di un rapporto molto diretto tra l’istituzione e la comunità che qui rappresentiamo proprio come succede nelle piccole amministrazioni. Nonostante ciò, in questi anni mi è successo di ricevere forse qualche insulto, ma mai minacce di morte. In una democrazia è giusto e anzi è auspicabile che ci sia qualcuno che esprima dissenso rispetto alle decisioni, perché un regime in cui tutti sono d’accordo su tutto non è certamente una democrazia. Al contempo un regime democratico prevede dei modi per esprimere questo dissenso e le minacce e le azioni violente non sono strumenti accettabili in democrazia".

Che tipo di minacce ha ricevuto? Ha già fatto denuncia?

"Minacce di morte indirizzare a me, ai miei familiari e agli uffici comunali preposti ai quali ho già espresso la mia vicinanza e solidarietà. Naturalmente ho presentato denuncia perché simili gesti non possono rimanere impuniti".

Si parla tanto del perché nessuno voglia fare più il sindaco, uno dei motivi che certamente non invogliano a farlo è anche quello di finire bersaglio di questo tipo di spiacevoli eventi?

"Fare il sindaco, per quanto mi riguarda, è la cosa più bella che può capitare ad un cittadino, poiché ti metti al servizio della collettività. Quante volte nella vita abbiamo ci siamo detti: ‘Se ci fossi stato io a governare il Comune’, ecco, oggi io sulle spalle ho questa responsabilità".

In generale, sui social, minacce commenti sprezzanti e diffamazioni sono all’ordine del giorno, fare il sindaco è pericoloso?

"Già in passato sono stato oggetto di atteggiamenti ostili e diffamatori sui social. Noi amministratori molto spesso finiamo nel ‘tritacarne’. Non a caso abbiamo adottato come Amministrazione comunale il Manifesto della comunicazione non ostile".

Come ha affrontato queste minacce la sua famiglia? E chi lavora con lei?

"Ho fiducia nelle indagini, devo trasmettere ai miei familiari e ai miei collaboratori serenità".