Meglio social o dal vivo? Strategie per farsi notare

L’analisi della campagna elettorale: chi punta su web e chi sul faccia a faccia. E poi c’è chi preferisce ritagliarsi un ruolo nazionale con le comparsate in tv

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Se i social restano il veicolo più immediato per provare a raggiungere più persone possibile, la presenza fisica su un territorio sembra per i candidati pisani alle prossime elezioni politiche il modo migliore per farsi notare dagli elettori. O almeno è così per quelli che possono contare su partiti radicati e organizzati del territorio. Ylenia Zambito e Stefano Ceccanti, del Pd, candidati rispettivamente al plurinominale del Senato e all’uninominale della Camera vanno su è giù per la provincia a incontrare persone e cercare voti. Stessa tecnica utilizzata da Dario Danti e Lucia Scatena, candidati nella lista proporzionale di Sinistra Italiana, e di Raffaella Bonsangue, che ieri era al mercato di via Paparelli a distribuire volantini insieme a Mallegni.

Comunicazioni social e a mezzo stampa sono il volano per farsi notare scelto anche da Giulia Gambini di Fratelli d’Italia, ma anche lei non rinuncia a iniziative pubbliche in piazza o ai gazebo in città e sul litorale, esattamente come il suo collega di partito, che si concentra più su Valdera e Valdicecina, Matteo Bagnoli. Ha scelto invece un profilo decisamente più politico il candidato della Lega e deputato uscente, Edoardo Ziello, il quale tra prese di posizione sul caro bollette e comparsate televisive sui network nazionali, alterna anche comunicazioni più locali rivendicando i successi dell’amministrazione leghista che guida Pisa, ma è evidente che per guadagnarsi il bis in Parlamento, il deputato del Carroccio ha per ora preferito ritagliarsi un ruolo nazionale (sfruttando anche il vento in poppa accreditato dai sondaggi al centrodestra) per marcare una differenza rispetta ai suoi competitor, a cominciare proprio dal Pd.

Assemblee pubbliche e iniziative sul campo, d’intesa con le forze locali della sinistra radicale, per Stefano Teotino, Giovanni Bruno e Federico Oliveri di Unione popolare battendo sui temi cari alla coalizione dove le parole d’ordine sono quelle che invocano "l’abbandono della subalternità italiana agli Usa e alla Nato" e chiudere per sempre la stagione draghiana "che ha impoverito le fasce deboli". Quasi esclusivamente social infine la campagna dei candidati di M5S (Claudio Loconsole, Luca ;Lauricella e Valeria Marrocco), ma anche quella di Michele Passarelli (Terzo polo) in attesa di riuscire a organizzare un’iniziativa pubblica con Renzi o Calenda.

Gab. Mas.