Mattinata col San Francesco. La Damiano Chiesa e il Gioco: "Tradizioni fin dai banchi"

L’iniziativa col generale di Tramontana Baldassari: "Trasmettere le passioni"

Mattinata col San Francesco. La Damiano Chiesa e il Gioco: "Tradizioni fin dai banchi"

Mattinata col San Francesco. La Damiano Chiesa e il Gioco: "Tradizioni fin dai banchi"

"M’arde d’onor la fiamma" e "Nunquam Retrorsum": due motti che gli alunni delle Damiano Chiesa non dimenticheranno tanto facilmente, dopo aver passato un’intera mattinata insieme ai combattenti del Gioco del Ponte di Tramontana. La Magistratura di San Francesco infatti, in occasione dell’avvicinarsi del Gioco che si terrà domenica 29 giugno, ha ospitato i bambini e le bambine delle classi IVA e IVB delle scuole elementari Damiano Chiesa di Pisa, per far conoscere meglio e tramandare ai giovanissimi la passione per le tradizioni storiche cittadine. Un ritorno, quello dei bambini all’interno della Magistratura, molto atteso dai combattenti che non hanno potuto realizzare queste attività per anni a causa del covid. "Il coinvolgimento dei giovani è qualcosa a cui tutti noi teniamo molto - afferma Matteo Baldassari, generale di Tramontana - per un duplice valore: portare avanti la tradizione trasmettendo la nostra passione e creare un nuovo veicolo di integrazione per pisani e non che si sposa perfettamente con lo spirito della città". I giovani ospiti, all’interno della sede di San Francesco, hanno avuto modo di scoprire un mondo che non conoscevano, provando il simulatore del carrello e guardando i costumi dei combattenti. "Un progetto di cui siamo molto grate e che portiamo avanti con piacere - affermano le maestre Simona Prandini e Federica Iacoponi -. È importante per i bambini comprendere le tradizioni storiche, vista la percentuale sempre crescente di stranieri nelle classi che così si radicano meglio col territorio in cui vivono. E siamo sicure che l’esperienza di oggi in Magistratura, grazie alla passione trasmessa dai volontari, sia stata indimenticabile". "I bimbi sono il futuro, non soltanto del Gioco ma anche della nostra città di domani - spiega Alessandro Ricci - ed è molto importante che conoscano le tradizioni per capire il senso di appartenenza a Pisa e, non da meno, apprendano il signficato del lavoro di gruppo, che è alla base del Gioco del Ponte. I bambini per noi sono molto importanti: siamo andati a trovarli a scuola, adesso gli accogliamo nella nostra sede e in futuro contiamo di ampliare sempre di più lo spazio da dedicargli. Se vogliamo continuare la tradizione storica a Pisa abbiamo bisogno che passato e futuro si uniscano". Un’unione ma anche un ampliamento perché, come spiega Ricci, "stiamo realizzando iniziative per coinvolgere anche i disabili e rendere le donne parte attiva del gioco".

M.F.