L’ultima truffa del web "Sappiamo, sei pedofilo"

Mail firmate dall’Europol su carta intestata: ma è una bufala per spillare soldi. La denuncia di Ansaldi: "Tante segnalazioni a Cascina. Giocano sulle paure"

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di Saverio Bargagna

"E’ stato avviato un procedimento legale contro di te a seguito di un sequestro informatico. Siete accusati di pedopornografia, pedofilia, esibizionismo, cyberpornografia e traffico sessuale". Il tutto giunge alla mail personale su carta intestata firmata dall’Europol. Oddio, a leggere con attenzione la mail – che proprio in queste ore sta giungendo a tantissimi cascinesi – si può evincere che si tratti di una truffa. La presunta convocazione dell’ufficio europeo della polizia, pur riportando loghi e nomi corretti di alti funzionari, contiene anche banali errori di grammatica e frasi la cui sintassi appare incerta come Google Traduttore. "Tuttavia – spiega Miriam Ansaldi anima dell’associazione cascinese ‘World romance scam’ – stiamo ricevendo diverse chiamate da persone preoccupate". "L’accusa dopotutto – continua Ansaldi – è davvero sconvolgente. Sostanzialmente si riceve una citazione in giudizio perché trovati in possesso di materiale pedopornografico sul proprio pc. Per quanto una persona sia in buona fede può sempre ritenere, in qualche misura, di aver cliccato per un mero errore su qualche sito web non appropriato magari per colpa di un pop-up. Insomma, in un primo momento la mail davvero lascia interdetti". Poi, a pensarci con maggiore attenzione, è evidente che l’Europol non convochi eventuali imputati attraverso una mail e non chieda "di far sentire la tua voce rispondendo a questa mail". Ad ogni modo "l’impaginazione è discretamente curata e alcuni contenuti possono trarre in inganno i più ingenui".

Ma la truffa dove sta? "E’ presto detto – spiega Ansaldi –. Rispondendo alla mail si chiederà di rilasciare dei dati personale e poi sarà proposto di pagare un avvocato per evitare problemi con la giustizia". E ci può essere davvero qualcuno che cade nella trappola? "Purtroppo sì – continua Ansaldi –, anche perché l’accusa è davvero infamante e magari, per paura, si è pronti a difendersi cercando di chiudere la questione all’insaputa di tutti". Ansaldi aggiunge: "Purtroppo internet nasconde tante insidie – racconta la presidentessa di un’associazione che ormai dal 2016 opera sul territorio – e le truffe sono in costante aumentico, soprattutto quelle romantiche. L’ultima che mi è capitata? Una signora che si è rivolta a noi per un parere su un sedicente medico turco. Quando le ho detto che si trattava, senza dubbio, di una truffa lei non voleva crederci: ‘Ma sei davvero sicuri?’. Talvolta il sogno supera la razionalità e, pure di fronte a prove evidenti, si è portati a negare la realtà".